L’America chiama (e accusa), Mosca risponde (accusando a sua volta). Sul tema dei presunti fondi russi che sarebbero stati destinati nel 2014 ai partiti di 24 Paesi (ricordiamo che al momento l’Italia non sembra esserci per lo mezzo), ieri l’ambasciata russa a Roma, guidata da Sergey Razov, ha commentato le rivelazioni dell’intelligence statunitense: “Gli Stati Uniti stanno ancora una volta tentando di accusare la Russia di ingerenze negli affari interni dei Paesi occidentali, in particolare nel processo elettorale”, ha scritto l’ambasciata in un post ufficiale diffuso sui suoi canali social.
“L’assenza di prove non convince. E che cosa sarebbe questo se non uno sfrontato tentativo di manipolare l’opinione pubblica alla vigilia delle elezioni?”. Al momento, il Dipartimento di Stato degli Usa ha fatto sapere tramite un suo portavoce di non voler fornire altri dettagli sui Paesi coinvolti, ma i media statunitensi hanno parlato di Albania, Montenegro, Madagascar e potenzialmente anche Ecuador.