Il mondo dell'export italiano ma non solo, l'ambito politico trasversale più aperto alle istanze liberali e progressiste guardate con favore dai mercati internazionali, si ritroveranno tutti insieme a Ravenna venerdí 23 e sabato 24 settembre prossimi, nell'immediata vigilia delle elezioni politiche nel nostro Paese.
Nessun timore, anzi. Nelle parole del patron dell'evento, Lorenzo Zurino, non c'era momento più opportuno per realizzare la due giorni di seminari che ambisce legittimamente a diventare il forum privilegiato dello sviluppo del business italiano nel mondo. Tanto da chiedere a gran voce, a chiunque vincerà le elezioni, di tornare a inserire tra i dicasteri quello del commercio estero.
Non si parlerà quindi di politica ma alla politica, in un'arena bipartisan che vedranno partecipare ad esempio politici del calibro dell'ex premier Massimo D'Alema, presidente della Fondazione Italiani Europei e un antagonista quale l'imprenditore notoriamente renziano Marco Carrai, oggi presidente di Toscana Aeroporti.
Al grande forum chiamato solennemente "Stati Generali dell'Export", spalmato in due giorni di dibattito hanno dato adesione e annunciato la partecipazione nomi di primissimo livello e interesse: dal sindaco della cittadina ospitante di Ravenna, Michele De Pascale al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, fino ad arrivare appunto all'ex premier Massimo D'Alema, oggi presidente della Fondazione Italiani Europei.
Una carrellata di ospiti, divisi in sette panel, che renderanno omaggio alla corte di Lorenzo Zurino, organizzatore dell'evento e già riconosciuto enfant prodige dell'internazionalizzazione dei marchi italiani con la sua azienda The One Company (rappresenta infatti 3,3 miliardi di fatturato nel commercio di cibi italiani esportati negli Stati Uniti e in Israele). L'obiettivo è rilanciare il marchio e il commercio italiano nel mondo, a partire dai protagonisti dell'economia, in particolare di quella che punta con decisione sul valore dell'"internazionalizzazione" del made in Italy. Un piano certamente figlio di scelte e programmazione economica ma indissolubilmente legato anche a strategie politiche nazionali che proprio con le elezioni praticamente in corso potranno trovare seguito.
Quale strumento dunque può rivelarsi più efficace del dialogo mirato a un confronto propositivo e innovativo tra i top player del mondo imprenditoriale e i rappresentanti politici e istituzionali?
Data, luogo e ospiti della due giorni del seminario ravennate promettono spunti di sicuro interesse come la compresenza dell'erede di casa Agnelli, Eduardo Teodorani Fabbri e della vicepresidente di Confindustria, Katia Da Ros, rappresentanti di due importanti punti di vista italiani rimasti lontani dopo lo storico strappo dell'ex ad Fiat, Marchionne di qualche anno fa e magari pronti a riaprire un dialogo proprio sull'onda della nuova stagione figlia dello "spirito di Ravenna".
Tra gli argomenti in discussione anche le agromafie sulle quali interverrà l'ex giudice del pool di Mani Pulite, Francesco Greco, oggi responsabile del Progetto Europa Fondazione Osservatorio Agromafie.
Non mancherà il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini e volti giovani ma già noti del mondo imprenditoriale come Matteo Marzotto, Andrea Benetton, Giordano Riello.
A conclusione dei lavori, dal Mezzogiorno d'Italia, dato anche questo probabilmente non casuale, colui il quale è considerato il golden boy della nuova stagione, il salernitano Danilo Iervolino, in un baleno divenuto presidente della salvezza per la Salernitana Calcio ed editore del settimanale L'Espresso. Chissà che questa Cernobbio dell'export non possa diventare, in futuro, un appuntamento capace di coinvolgere sempre più anche il sud del Paese così da unificare finalmente davvero l'Italia perché no, attraverso l'economia illuminata e aperta al mondo che alberga nelle menti dei giovani imprenditori.