di Matteo Forciniti
Si fa tanta fatica a trovare qualche traccia dei 133.258 pesos spesi dall'Ambasciata in Uruguay per promuovere la partecipazione alle ultime elezioni italiane. Un appuntamento, questo, che ha visto il dominio assoluto del silenzio imposto dalle autorità diplomatiche: con un madornale ritardo pochi giorni fa il capo della cancelleria consolare Alessandra Crugnola ha risposto alle richieste dei consiglieri del Comites dando i dettagli, tra le altre cose, della campagna informativa sui media uruguaiani. Eppure, anziché chiarire, la risposta ha gettato ulteriori ombre sull'operato dell'Ambasciata che secondo molti avrebbe contribuito in maniera determinante al risultato finale di queste elezioni che hanno portato alla nascita del governo di Giorgia Meloni: al di là della vittoria del Partito Democratico trascinato da Filomena Narducci, il dato più rilevante in Uruguay è stata la scarsa affluenza che si è fermata al 22%, ben lontana dai numeri del passato.
Dunque, cosa è stato fatto per fomentare il voto?
Forte è il sospetto che una parte di questi 133mila pesos (circa 3.200 dollari) siano serviti anche per promuovere altre cose che non avevano nulla a che vedere con lo scopo originale. Negli stessi giorni in cui in altre parti del mondo ci si faceva sentire con forza per spiegare agli elettori come e per cosa votare, a Montevideo c'era un altro appuntamento considerato di vitale importanza che ha preso il sopravvento su tutto: stiamo parlando dell'Expo Prado, l'esposizione agroindustriale più importante del paese che si è svolta dal 9 al 18 settembre e che ha visto la partecipazione dell'Ambasciata con un suo padiglione allestito con la collaborazione di diverse imprese italiane.
"Comunicati informativi dello svolgimento delle elezioni e relative modalità" sono apparsi, si legge nella relazione ufficiale, su El País e El Observador (10 settembre) e Búsqueda (15 settembre). L'ambasciatore, inoltre, ha partecipato con interviste ai canali televisivi: Canal 4 e Canal 10 (12 settembre) e canal 6 Zebra Television Durazno (13 settembre).
Tralasciando il canale locale di Durazno che già potrebbe rappresentare una discriminazione nei confronti degli altri dipartimenti dove vivono molti più connazionali, concentriamoci sui media nazionali. Sul web la pubblicità acquistata dall'Ambasciata non esiste. Gente d'Italia ha avuto modo di confermare soltanto il comunicato apparso su El Observador a pagina 23 nell'edizione cartacea del fine settimana 10-11 settembre. Lo spazio sugli altri due giornali citati è stato solo il cartaceo? E i siti internet che hanno molta più diffusione? Sul sito de El País c'è un articolo promozionale apparso il 9 settembre intitolato "Italia presente en la Rural del Prado 2021" dove si parla solo del padiglione italiano all'Expo Prado e lascia il dubbio: questo spazio è stato acquistato con in fondi destinati alle elezioni?
Ancora più strana è invece la presenza sulle televisioni nazionali il cui contenuto è in genere più accessibile rispetto alla stampa. Tanto sui canali Youtube come sui siti ufficiali di queste due reti le interviste all'ambasciatore Iannuzzi non compaiono. Perché? A cosa si deve questo mistero che contraddice la logica stessa del motivo per cui era stata pensata?
Alle precedenti elezioni del 2018 le interviste concesse dall'allora ambasciatore Piccato vennero ripubblicate sul canale Youtube dell'Ambasciata. Una cosa naturale, logica, se l'obiettivo è davvero quello di raggiungere il maggior numero di persone. Questa volta invece i video non si trovano da nessuna parte. Inevitabile è avere dei sospetti: dove sono andati a finire questi soldi?
Su Canal 4 il 12 settembre l'unica cosa che si riesce a trovare è un'intervista alla candidata Filomena Narducci andata in onda durante il programma Buen Día. Dal Facebook dell'Ambasciata troviamo invece la foto di un giornalista che intervista un cuoco con questa descrizione: "Risotto en vivo desde el Pabellón Italia con el restaurante Fellini Pocitos".
Il mistero coinvolge anche Canal 10 in quello stesso 12 settembre. Tanto sul 4 come sul 10 sappiamo che quel giorno sono andati in onda speciali sull'Expo Prado appena inaugurato. Sul canale Youtube dell'Ambasciata, tra l'altro, è presente un video che riassume l'evento in cui si vede per pochi secondi l'ambasciatore Iannuzzi intervistato da una giornalista di Canal 10.
Non c'è nulla di male a partecipare e pubblicizzare un evento privato che coinvolge migliaia di persone in Uruguay. Il punto non è questo ma un altro: perché si è cercato di occultare la campagna informativa delle ultime (disastrose) elezioni? Se è una campagna informativa allora perché non è accessibile? Insomma, questi 133mila pesos sono serviti per promuovere anche la Expo Prado o le elezioni?