di Antonio Giuseppe Di Natale
L'Europa, così come è concepita oggi, è matrigna. Gli ideali europei di Ventotene hanno lasciato il passo agli egoismi dei Paesi cosiddetti "frugali" contro quelli dell'area mediterranea. La Germania del "socialdemocratico" Olaf Scholz, che secondo l'opposizione del Partito Democratico italiano è un Paese europeista senza se e senza ma, ha definitivamente gettato la maschera.
Prima di tutto gli interessi economici della Germania. Il principio di reciprocità sancito dalle norme comunitarie vale solo se conviene ai tedeschi e ai suoi alleati del nord Europa. Scholz, in meno di un anno dalla sua nomina, fa già rimpiangere l'ex premier Angela Merkel, che certamente non brillava per solidarietà con gli altri Stati europei. Il primo atto "solidaristico" nei confronti degli altri Paesi dell'Unione europea è arrivato a fine settembre, con l'intervento di 200 miliardi di euro a sostegno dei costi energetici a favore delle imprese e delle famiglie tedesche. Il mega programma di aiuti garantisce alle aziende teutoniche un vantaggio competitivo nei confronti degli altri Paesi europei e, in particolare, delle imprese italiane, i dirette competitor nei mercati internazionali della manifattura germanica.
Il secondo atto riguarda la visita, in programma per oggi in Cina, da parte del cancelliere tedesco a pochi giorni dal terzo mandato del presidente cinese Xi Jinping. L'obiettivo è quello di mantenere i solidi legami economici e commerciali con la democraticissima Cina del nuovo imperatore. Il premier tedesco, per primo tra i leader del mondo occidentale, va a baciare la pantofola al nuovo presidente a vita. Nulla importa se la Cina guidata da Xi Jinping abbia attuato una politica di espansione che preoccupa – e inquieta – i leader dei Paesi appartenenti al Patto Atlantico.
L'ultimo imperativo, in ordine di tempo, è il "fate presto" impartito all'Italia dalla Germania in relazione ai migranti raccolti in mare dalla Humanity 1, nave battente bandiera tedesca. L'intervento umanitario deve riguardare solo l'Italia, mentre la Germania non si fa carico dei migranti salvati da una imbarcazione iscritta nel suo registro navale. L' Europa e la Germania sono per l'"intervento umanitario" però a spese dell'Italia. Il Belpaese, osservando i dati del ministero dell'Interno, al 30 settembre 2022 ha dovuto accogliere ben 71.325 soggetti, esclusi quelli arrivati nel mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Di questi migranti, poche centinaia hanno avuto una ricollocazione nel Vecchio Continente. È ancora tollerabile che una nazione sovrana possa accettare questa aberrante situazione?
L'Italia, tra i Paesi fondatori dell'Ue, deve far valere le proprie ragioni nei confronti di una Europa che si è dimostrata, nei fatti, tutt'altro che solidale. Confidiamo in Giorgia Meloni, che ha il piglio giusto per far valere le nostre ragioni!