Depositphotos

di Alberto Flores D'Arcais

"Per rendere il nostro Paese vincente, sicuro e glorioso, probabilmente dovrò farlo di nuovo. Restate sintonizzati". Quando domenica pomeriggio Donald Trump è salito sul palco di Miami per l'ultima grande kermesse del partito repubblicano prima del voto di metà mandato (8 novembre), la folla è esplosa al grido di "ancora, ancora" e il classico 'four more years' che chiude le Convention presidenziali. Alle elezioni per la Casa Bianca (5 novembre 2024) mancano due anni, ma nel Grand Old Party, dove sia i leader che l'elettorato - confortati dagli ultimi sondaggi - ritengono che il voto di midterm sia solo una formalità e che il Gop riconquisterà il controllo totale del Congresso, già pregustano i due anni di Joe Biden "anatra zoppa" e la rivincita della "elezione rubata" (oltre il 40 per cento degli iscritti repubblicani ne è convinto) del 2020. 

Pochi hanno notato che sul palco di Miami era assente la figura repubblicana più popolare dello Stato, il governatore Ron DeSantis, dato facile vincitore per rinnovare la carica. DeSantis al mega-raduno di Miami non è stato invitato, perché da Trump e dai suoi uomini è visto come la principale minaccia dell'ex presidente nella corsa alla nomination repubblicana per la prossima Casa Bianca. Le elezioni di metà mandato in Florida - negli ultimi due decenni Stato sempre decisivo per eleggere un presidente - aprono di fatto anche le primarie del Grand Old Party, con lo scontato annuncio di una ricandidatura di Trump, che potrà essere messo in discussione solo dalle vicende giudiziarie di The Donald. 

Questo il primo scenario che si aprirà mercoledì mattina, se le cose andranno secondo le previsioni del Gop e di molti sondaggi. I democratici sono invece fiduciosi che non tutto sia ancora perduto, che al Senato la battaglia sia aperta, che non ci sarà la valanga rossa (il colore dei repubblicani) e attendono da Georgia, Nevada e Pennsylvania quella sorpresa che permetterebbe al partito di Biden di mantenere una risicata, ma decisiva, maggioranza dei senatori (oggi sono 50 a 50, con il voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris che fa pendere la bilancia a favore dei dem).

In Pennsylvania - Stato natale di Biden, dove Trump ha cercato ripetutamente di far annullare il voto del 2020 - la sfida tra il democratico John Fetterman e il repubblicano Mehmet Oz (noto come Dr. Oz tra i fan televisivi e primo possibile senatore musulmano) si gioca su poche migliaia di voti e sulla capacità di mobilitare il proprio elettorato. È qui che i democratici hanno disposto la prima linea difensiva, facendo scendere in campo Barack Obama, con l'ex presidente che ha oscurato un Biden dalla popolarità sempre troppo bassa, cercando di risollevare le sorti (e l'animo) del partito.

Altro seggio del Senato in bilico è quello della Georgia. Per un solo seggio, in uno Stato tradizionalmente repubblicano, ma che (grazie alla grande mobilitazione degli afroamericani) nel 2020 ha visto trionfare i dem, i due partiti hanno speso l'equivalente di 30,83 dollari per ognuno dei 7,8 milioni di elettori aventi diritto di voto. Il che equivale alla cifra record di 241 milioni di dollari. Una mole di denaro che non ha cambiato volto alla sfida, visto che il senatore democratico uscente Raphael Warnock e il suo avversario repubblicano, Herschel Walker, ex running back All-Pro dei Dallas Cowboys, sono praticamente in una situazione di stallo.

La strada per la maggioranza al Senato passa per la Georgia, dove per vincere occorre avere la maggioranza assoluta dei voti. Se fosse il seggio decisivo, il secondo scenario che ci attende mercoledì è un altro: attendere dicembre, quando ci sarà l'eventuale ballottaggio. Ipotesi che piace ai democratici, convinti che da qui a poche settimane la ripresa dell'economia possa avvantaggiare il loro candidato.

"Tra due giorni si terranno elezioni che influenzeranno la nostra storia per i prossimi 20 anni, si scontrano due visioni completamente diverse dell'America". Ad un evento elettorale a Yonkers (New York) per sostenere la candidata democratica a Governatore Kathy Hochul, il presidente Biden ha lanciato il suo ultimo appello. Sa, che solo con una straordinaria mobilitazione di donne, giovani e minoranze (afroamericani in primis) i democratici potrebbero tamponare l'annunciata sconfitta e smentire la tradizione secondo cui a Midterm il partito che ha la Casa Bianca perde sempre.