Giorgia Meloni vola in Egitto, primo presidente del Consiglio a recarsi nel Paese nord africano da quando, nel 2016, al Cairo, fu trovato morto, in circostanze mai chiarite, il ricercatore italiano Giulio Regeni. La leader di Fratelli d’Italia ha preso parte al vertice sul clima (Cop 27) di Sharm el Sheik, dove ha incontrato, per un bilaterale, il premier egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. A margine dell’evento, il primo inquilino di palazzo Chigi ha avuto un colloquio anche con il premier britannico Rishi Sunak. Nel colloquio i due hanno discusso le principali sfide che la Comunità internazionale deve affrontare, prima fra tutte l'esigenza di una risposta unitaria all'aggressione russa all'Ucraina, e hanno sottolineato l'importanza della cooperazione tra Italia e Regno Unito nell’ambito G7 e Nato.
Si è discusso inoltre anche della lotta "all'immigrazione illegale" e del “sostegno a Kiev”. Nel bilaterale con il presidente Al-Sisi, Meloni (che in Egitto ha incontrato anche il primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed), ha parlato di approvvigionamento energetico, fonti rinnovabili, crisi climatica e immigrazione ribadendo l’attenzione di Roma sui “casi Regeni e Zaki”. Infine, nel corso del vertice sul clima, il presidente del Consiglio italiano (intervenuta alla sessione plenaria pomeridiana), ha ribadito che l'Italia parteciperà “all'impegno comune di riduzione dei gas serra preso dalla Ue”. Il capo dell’esecutivo ha annunciato il “taglio del 55% delle emissioni entro il 2030” e “zero emissioni nette entro il 2050”.