I casi di Covid portano le fabbriche cinesi a chiudere. All'emergenza sanitaria si aggiungono delle concause: l'inflazione e l'instabilità economica. La crisi di disponibilità di semiconduttori prosegue, nonostante analisti e aziende, come Foxconn. Per queste ragioni, Samsung ha deciso di lanciare all'interno della divisione Device Solutions Business una nuova unità di ricerca per analizzare il mercato globale dei chip e valutare nuove vie di investimento.
Proprio l'azienda sudcoreana aveva perso, nel terzo trimestre fiscale dell'anno, il primo posto nella produzione di semiconduttori, sorpassata da Intel. Attualmente, Samsung Group ha diverse organizzazioni di ricerca, tra cui Samsung Research, gestita da Samsung Electronics per lo studio e lo sviluppo di tecnologie avanzate, Samsung Securities Research Center e Samsung Global Research. Si tratta di unità dedicate a campi differenti ed estranei all'industria dei chip.
La carenza di semiconduttori ha portato le aziende che si riforniscono da Samsung ad effettuare meno ordini e a rallentare la produzione, con la conseguenza di un eccesso di rimanenze in magazzino di altre componenti, come le memorie, che assieme ai chip servono per la costruzione di dispositivi tecnologici. Non a caso, il business delle memorie di Samsung nel terzo trimestre ha subito un calo del fatturato del 14 per cento su base annua. La divisione Samsung Semiconductor ha comunicato che la situazione potrebbe non migliorare nel 2023 anche approcciando nuovi settori.