Vogliono farci chiudere, ma hanno ottenuto l'effetto contrario con il nostro sito che ha superato i 600.000 utenti unici. E continueremo a batterci nonostante le relazioni negative di Ambasciata e membri della maggioranza del Comites Montevideo. Per loro questto giornale "É divisivo...." Ma non ci fermeranno con le bugie, continueremo a denunciare i voti rubati da Aldo Lamorte, il Governo che ha voltato le spalle ai connazionali, i problemi che affliggono i Consolati... Anche nelle aule dei tribunali....
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di ROBERTO ZANNI
Vogliono farci chiudere, ma siamo ancora qui. Se possibile più determinati di prima. Di solito quando si parla di un anno che se ne sta andando, il racconto che se ne fa è cronologico. Ma questa volta 'Gente d'Italia' vuole fare un'eccezione, cominciare dal 9 maggio riportando il titolo d'apertura del giornale cartaceo di quel giorno: "Ambasciatore e Comites di Montevideo vogliono far chiudere La Gente d'Italia". E anche se non dubitiamo della memoria dei nostri lettori, ugualmente ricordiamo da dove arriva questo attacco, non solo contro il nostro Direttore, la redazione, tutti coloro che lavorano in questa azienda editoriale, ma contro la libertà di stampa, non solo, e la democrazia: "A loro non piace la linea editoriale di questo giornale". Loro sono l'ambasciatore in Uruguay Giovanni Battista Iannuzzi e il Comites di Montevideo, comandato e impersonificato da Aldo Lamorte, colui che vota con le schede degli altri. Lo hanno dichiarato, congiuntamente, al momento di dare il parere negativo 'non vincolante' sulla richiesta dei contributi statali per questa testata relativi al 2021. Volevano le 'veline' di mussoliniana memoria forse? Volevano la pubblicazione dei comunicati da loro emessi per risaltare le loro imprese, a senso unico ovviamente, senza contraddittorio? Non volevano che si parlasse, ad esempio, della morte del povero Luca Ventre, come invece noi abbiamo fatto, avvenuta all'interno dell'Ambasciata l'1 gennaio 2021? Ma che il giornale se lo facciano nella stanza dell'ambasciatore con l'ausilio dell'architetto dei brogli per il Maie Aldo Lamorte. Noi non siamo mai scesi a compromessi e non lo faremo mai. Così siamo stati costretti a cessare le pubblicazioni con il cartaceo, ma non abbiamo smesso di informare i lettori attraverso il nostro portale che anche da quel momento, il 9 maggio, ha cominciato a crescere raggiungendo e superando i 600.000 utenti unici. L'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la gente, gli italiani all'estero quelli che vivono del proprio lavoro, cercano la verità e l'onestà. Così ci continuano a premiare, per le nostre battaglie che, solo per rimanere al 2022, avevamo iniziato l'anno con il grande successo dell'ingresso di Fabio Porta (PD) al Senato dopo tre anni di lotte. Guarda un po' proprio una persona onesta che era stata defraudata del suo scranno al Parlamento per i brogli che invece avevano concesso ad Adriano Cario di occuparlo illegalmente. E il senatore Porta, oggi onorevole alla Camera, subito aveva sottolineato - e ricordato anche oggi, in altra parte del giornale - come gli interventi a testa bassa di 'Gente d'Italia' lo avevano aiutato a riavere ciò che con l'inganno gli era stato tolto. E guarda un po' è stato proprio 'Gente d'Italia' alla vigilia delle elezioni del 25 settembre a smascherare un'altra frode, sì del solito noto, Aldo Lamorte e il suo video con la scheda sottratta alla legittima proprietaria e divenuta mezzo per dare un voto rubato al Maie. Ma anche qui se ne sta già occupando la Procura di Roma e a parte potete anche leggere gli ultimi sviluppi. È stato un anno controverso, duro e difficile. Per tutti. Per l'Italia, l'Europa e il mondo. Dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ai prezzi energetici schizzati alle stelle in estate, alla crisi di ogni genere per arrivare fino a quella di Governo a Roma che ha portato a una nuova leadership, la prima donna premier nella storia della Repubblica Italiana: Giorgia Meloni. L'abbiamo applaudita per il suo successo e criticata per aver voltato in fretta, troppo, le spalle agli italiani all'estero, in diverse occasioni, tradendo in questo il Dna del suo partito, Fratelli d'Italia. Non ci siamo inchinati nemmeno stavolta, perchè da sempre è la linea del nostro Direttore Mimmo Porpiglia: gli unici ai quali diamo ascolto sono i lettori, che poi sono soprattutto (ma non solo) gli italiani all'estero. E visto che nonostante le promesse in campagna elettorale - a parte qualche sporadico caso come la proposta di legge per il riacquisto della cittadinanza presentata dall'on. Andrea Di Giuseppe o per le interrogazioni e la lotta del sen. Roberto Menia - il Governo non ha prestato grande attenzione ai problemi dei connazionali che vivono fuori dall'Italia, al contrario noi abbiamo sempre detto "ci siamo". Così abbiamo denunciato, dalle nostre pagine, (ma anche in Procura) i brogli che perseguitano da troppo tempo il voto degli italiani all'estero, ma anche l'assenza del C.G.I.E. che dovrebbe offrire una mano importante a chi non vive in Italia. Abbiamo denunciato le anomalie, chiamiamole così... del Comites di Montevideo, ma anche la mancanza della lingua italiana nel mondo dove invece dovrebbe stare. E un discorso a parte lo meritano i Consolati: dalla cancelleria/cattedrale nel deserto di Montevideo, costata milioni, purtroppo l'avevamo detto, che non serve ad aiutare i connazionali. E gli altri? I servizi di prenotazione online per la maggior parte non funzionano e così rieccoli i profittatori che chiedono soldi per rendere l'attesa meno lunga. Ma come faranno? Quali agganci avranno? È successo a Montevideo, ma sappiamo che la truffa si è ripetuta anche da altre parti, cominciando dagli Stati Uniti a Miami. Lo abbiamo scritto, continueremo a farlo, perchè per i nostri lettori, i loro problemi, le loro battaglie e denunce la nostra porta è sempre aperta. Non per chi vorrebbe vederci come una delle 'voci' del potere, non importa di quale colore esso sia. Ricordate: Comites, ambasciatori, politici, loro passano: noi siamo qui.....da ben 25 anni.. E lo saremo ancora......
Vogliono farci chiudere, ma siamo ancora qui. Se possibile più determinati di prima. Di solito quando si parla di un anno che se ne sta andando, il racconto che se ne fa è cronologico. Ma questa volta 'Gente d'Italia' vuole fare un'eccezione, cominciare dal 9 maggio riportando il titolo d'apertura del giornale cartaceo di quel giorno: "Ambasciatore e Comites di Montevideo vogliono far chiudere La Gente d'Italia". E anche se non dubitiamo della memoria dei nostri lettori, ugualmente ricordiamo da dove arriva questo attacco, non solo contro il nostro Direttore, la redazione, tutti coloro che lavorano in questa azienda editoriale, ma contro la libertà di stampa, non solo, e la democrazia: "A loro non piace la linea editoriale di questo giornale". Loro sono l'ambasciatore in Uruguay Giovanni Battista Iannuzzi e il Comites di Montevideo, comandato e impersonificato da Aldo Lamorte, colui che vota con le schede degli altri. Lo hanno dichiarato, congiuntamente, al momento di dare il parere negativo 'non vincolante' sulla richiesta dei contributi statali per questa testata relativi al 2021. Volevano le 'veline' di mussoliniana memoria forse? Volevano la pubblicazione dei comunicati da loro emessi per risaltare le loro imprese, a senso unico ovviamente, senza contraddittorio? Non volevano che si parlasse, ad esempio, della morte del povero Luca Ventre, come invece noi abbiamo fatto, avvenuta all'interno dell'Ambasciata l'1 gennaio 2021? Ma che il giornale se lo facciano nella stanza dell'ambasciatore con l'ausilio dell'architetto dei brogli per il Maie Aldo Lamorte. Noi non siamo mai scesi a compromessi e non lo faremo mai. Così siamo stati costretti a cessare le pubblicazioni con il cartaceo, ma non abbiamo smesso di informare i lettori attraverso il nostro portale che anche da quel momento, il 9 maggio, ha cominciato a crescere raggiungendo e superando i 600.000 utenti unici. L'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la gente, gli italiani all'estero quelli che vivono del proprio lavoro, cercano la verità e l'onestà. Così ci continuano a premiare, per le nostre battaglie che, solo per rimanere al 2022, avevamo iniziato l'anno con il grande successo dell'ingresso di Fabio Porta (PD) al Senato dopo tre anni di lotte. Guarda un po' proprio una persona onesta che era stata defraudata del suo scranno al Parlamento per i brogli che invece avevano concesso ad Adriano Cario di occuparlo illegalmente. E il senatore Porta, oggi onorevole alla Camera, subito aveva sottolineato - e ricordato anche oggi, in altra parte del giornale - come gli interventi a testa bassa di 'Gente d'Italia' lo avevano aiutato a riavere ciò che con l'inganno gli era stato tolto. E guarda un po' è stato proprio 'Gente d'Italia' alla vigilia delle elezioni del 25 settembre a smascherare un'altra frode, sì del solito noto, Aldo Lamorte e il suo video con la scheda sottratta alla legittima proprietaria e divenuta mezzo per dare un voto rubato al Maie. Ma anche qui se ne sta già occupando la Procura di Roma e a parte potete anche leggere gli ultimi sviluppi. È stato un anno controverso, duro e difficile. Per tutti. Per l'Italia, l'Europa e il mondo. Dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ai prezzi energetici schizzati alle stelle in estate, alla crisi di ogni genere per arrivare fino a quella di Governo a Roma che ha portato a una nuova leadership, la prima donna premier nella storia della Repubblica Italiana: Giorgia Meloni. L'abbiamo applaudita per il suo successo e criticata per aver voltato in fretta, troppo, le spalle agli italiani all'estero, in diverse occasioni, tradendo in questo il Dna del suo partito, Fratelli d'Italia. Non ci siamo inchinati nemmeno stavolta, perchè da sempre è la linea del nostro Direttore Mimmo Porpiglia: gli unici ai quali diamo ascolto sono i lettori, che poi sono soprattutto (ma non solo) gli italiani all'estero. E visto che nonostante le promesse in campagna elettorale - a parte qualche sporadico caso come la proposta di legge per il riacquisto della cittadinanza presentata dall'on. Andrea Di Giuseppe o per le interrogazioni e la lotta del sen. Roberto Menia - il Governo non ha prestato grande attenzione ai problemi dei connazionali che vivono fuori dall'Italia, al contrario noi abbiamo sempre detto "ci siamo". Così abbiamo denunciato, dalle nostre pagine, (ma anche in Procura) i brogli che perseguitano da troppo tempo il voto degli italiani all'estero, ma anche l'assenza del C.G.I.E. che dovrebbe offrire una mano importante a chi non vive in Italia. Abbiamo denunciato le anomalie, chiamiamole così... del Comites di Montevideo, ma anche la mancanza della lingua italiana nel mondo dove invece dovrebbe stare. E un discorso a parte lo meritano i Consolati: dalla cancelleria/cattedrale nel deserto di Montevideo, costata milioni, purtroppo l'avevamo detto, che non serve ad aiutare i connazionali. E gli altri? I servizi di prenotazione online per la maggior parte non funzionano e così rieccoli i profittatori che chiedono soldi per rendere l'attesa meno lunga. Ma come faranno? Quali agganci avranno? È successo a Montevideo, ma sappiamo che la truffa si è ripetuta anche da altre parti, cominciando dagli Stati Uniti a Miami. Lo abbiamo scritto, continueremo a farlo, perchè per i nostri lettori, i loro problemi, le loro battaglie e denunce la nostra porta è sempre aperta. Non per chi vorrebbe vederci come una delle 'voci' del potere, non importa di quale colore esso sia. Ricordate: Comites, ambasciatori, politici, loro passano: noi siamo qui.....da ben 25 anni.. E lo saremo ancora......