Intercettazioni: il guardasigilli Carlo Nordio sgombra il campo dagli equivoci. Parlando alla Camera, nella sua relazione sulla giustizia (ieri era intervenuto al Senato), il ministro ha messo le cose in chiaro, in particolare sul "tema caldo" delle intercettazioni, lasciando intendere a chiare lettere che questo meccanismo d'indagine resterà "per i reati satellite della mafia". Tuttavia, ha aggiunto: il Parlamento non deve essere supino ai pm". "Vogliamo intervenire contro gli abusi" ha rilanciato Nordio. Per quanto concerne invece l'abuso d'ufficio è "un reato che abrogherei" ha detto chiaramente. Ma dove il titolare della Giustizia si è soffermato di più è stato sul capitolo intercettazioni dove il ministro si è rivolto direttamente ai parlamentari ed agli amministratori locali, strappando più volte l'applauso dell'Aula (non solo dai banchi della maggioranza). "L'Italia - ha tuonato - non è fatta da pubblici ministeri e il Parlamento non deve essere supino e acquiescente a quello che sono le affermazioni dei pubblici ministeri". Sull'abuso d'ufficio reato che genera la 'paura della firma' in tanti amministratori, Nordio ha ribadito che esiste "una sproporzione tra i mezzi impiegati e i risultati ottenuti nel perseguire questo tipo di reato dove solo il 3 per cento arriva poi a condanna". Quindi: "molti di voi sono indotti non da nemici ma da amici a fare un passo di lato" in attesa dell'esito di indagini e poi...campa cavallo". "Da me - ha quindi aggiunto - c'è stata una processione di sindaci dei vostri partiti che vengono a chiedere di eliminare questo reato". Per quanto concerne il tema intercettazioni dove, come ci ha tenuto a precisare, dopo le polemiche seguite al suo intervento nell'aula di Palazzo Madama, sembra continuare "un dialogo tra sordi", il guardasigilli è stato lapidario: "nessuno vuole toccare le intercettazioni per reati di mafia e terrorismo e anche per reati satelliti di questi fenomeni perniciosi". Tuttavia, "se non interverremo sugli abusi delle intercettazioni cadremo in una democrazia dimezzata". Per Nordio ci sono tre tipi di intercettazioni: quelle sulla "sicurezza dello Stato, quelle preventive e quelle giudiziarie". Le intercettazioni preventive, ha precisato: "sono utilissime" ma "tanto sono utili e tanto sono segrete" e sono "sotto la responsabilità del procuratore e restano nella sua cassaforte e non vengono di fatto diffuse". "Il problema - ha quindi lamentato - si pone però sul terzo tipo di intercettazioni, quelle "giudiziarie, effettuate su richiesta del pm con autorizzazione dei gip". "Qui - ha rilanciato Nordio - il pasticcio è colossale, perché transitando dal pm al gip attraverso il deposito, il transito nelle cancellerie, il contradditorio con difensori e il giudice", queste intercettazioni" finiscono nelle mani di decine di persone, e inevitabilmente si crea l'abuso (dove sicuramente interverremo)". Risultato: "escono sui giornali notizie che diffamano l'onore delle persone" ha ammonito il ministro.
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Intercettazioni, il Guardasigilli Nordio alla Camera: “Restano per i reati di mafia, ma Parlamento non sia supino ai pm”
Il ministro della Giustizia: "Vogliamo intervenire contro abusi. Basta notizie sui giornali che diffamano l'onore delle persone"