Ha sollevato un polverone con il suo ddl sul riconoscimento della capacità giuridica del concepito, ma respinge al mittente le critiche delle opposizioni, secondo le quali il disegno di legge targato Fdi metterebbe a rischio il diritto delle donne ad abortire. "Le opposizioni prima di parlare farebbero bene a leggere il testo, altrimenti si rischia di dire cose a vanvera", dice all'Adnkronos Roberto Menia, senatore di Fratelli d'Italia e primo firmatario del disegno di legge che, tramite modifica del codice civile, punta a stabilire che "la soggettività giuridica" di ogni individuo "ha origine dal concepimento" e non dalla nascita. "Grazie a Dio non esiste il pensiero unico. Se vogliono togliere a un parlamentare il diritto di esprimere il proprio pensiero, lo dicano", si difende il parlamentare. Per le opposizioni, Pd in primis, il suo ddl attenta alla libertà delle donne: "Nessuno attenta a niente. Non capisco questo protestare ringhiosamente... Quello che dimenticano è che la legge 194 ha una prima parte disapplicata, che tenta di salvare la vita del nascituro”. Per Menia "esiste il diritto del più debole, non esiste un diritto a sancire la morte. In questo strano mondo - rimarca il senatore di Fdi - vedo il diritto all'eutanasia, il diritto alla morte. C'è un principio da difendere che è il diritto alla vita". Nessuna volontà, quindi, di toccare la legge 194? "Ripeto, basta leggere il mio testo. Inoltre faccio presente che esiste il diritto di iniziativa parlamentare. Ogni iniziativa parlamentare è personale, il Parlamento poi decide". Il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella ha 'disconosciuto' il suo disegno di legge, liquidandolo come iniziativa personale destinata a non avere seguito: "Va benissimo, dica quello che vuole. E allora? Mi si vuole togliere il diritto di pensare e di dire quello che voglio?", ribatte Menia.