Franco Esposito
"Il Partito Democratico?", l'interrogativo in risposta a una domanda nel corso del dibattito alla sede dell'Enciclopedia Italiana. "Il Pd non è più un partito, è solo una dirigenza. Esistono ancora i circoli, sono delle sedi. Una accanto casa mia è sempre chiusa", chiosa Giuliano Amato, con apprezzabile durezza. "Vedo arrivare la flat tax, è una potenziale autostrada per un partito di sinistra. Su questa si può costruire una politica, ma la faranno tanti piccoli uomini che parlano con altrettanti piccoli uomini".
Incartate e portate casa, cari compagni. Mentre a Bologna tiene banco il caso tessere. Il Pd dice di aver verificato: tutto regolare. Un comitato tecnico vicino all'ex governatore Bonaccini aveva chiesto "chiarimenti". E i supporter di Schlein? Scelgono una strada diversa, quella del fair play. Vero o posticcio, pur sempre fair play è.
Smentite e chiarimenti sopravvengono e si susseguono in un clima di apparente serenità. L'unico passo possibile per attaccare le tensioni e calmarle, a margine dell'esplosione del caso tensioni denominato delle "tessere bianche". Lo scoppio registrato in occasione del Congresso dem, in programma oggi a Bologna, "La mozione parte da noi, convinti che esistono irregolarità", denuncia la segretaria dem Federica Mazzoni, a conclusione delle verifiche sulle presunte "disponibilità di tessere bianche".
C'è la firma di Ell Schlein in calce al documento. E una nota per chiarire. "Dopo aver svolto opportuni accertamenti sulla procedura d tesseramento, è emerso che tutto si è svolto e si sta svolgendo nella massima regolarità". Il gruppo Schlein di recente costituzione dichiara di operare nella convinzione di "allargare il partito dall'esterno e favorire la massima partecipazione".
Una presa di coscienza o che cosa? Una retromarcia o il tentativo di apparire uniti e solidali? Stefano Bonaccini evita con cura di alimentare ulteriori polemiche con la sua ex vice presidente Schlein. "Avranno chiesto un chiarimento, ciò non togli che il clima tra i candidati sia positivo, mi auguro che si possa proseguire in questa direzione".
L'esposto con la richiesta di verifiche delle tessere è stato presentato in merito alla verifica di "500 tessere vergini" che la federazione del Pd ha distribuito ai circoli per nuove iscrizioni. La regola dem è questa: "le tessere bianche devono essere distribuite ai circoli dieci alla volta, salvo poi consegnare compilate per averne altre".
Proprio in ragione di questa regola, la commissione provinciale congressuale è stata chiamata a dirimere la querelle. La riunione pare sia stata attraversata da momenti di forte tensione; Invece di durare l'ora prevista, è proseguita ad alta velocità. Non terminata del tutto, l'hanno aggiornata a oggi. L'assemblea riconvocata per arrivare "al verdetto finale".
La precedente lungaggine dimostra che, al i là del fair play mostrato dai candidati nelle pubbliche occasioni e nei tsalk show televisivi, le tensioni nel partito sono evidenti. E tagliabili con il coltello. A livello locale domina un'atmosfera esattatamente infernale. Evidente che ci sia qualcosa da sciogliere". Nodi scorsoi? Proprio no, ma nodi normali comunque sì. Quelli esistono e tuttora resistono.
Come l'hanno presa e come si presentano al congresso i sostenitori di Schlein in merito al tesseramento e alle tessere bianche? Per il momento hanno preferito praticare l'esercizio del silenzio. Non hanno manifestato neppure la necessità di dare un segnale al Congresso affinché prosegua nel verso giusto. Che poi sarebbe? Evitare con accortezza il problema delle iscrizioni, in vista del rush finale per l'elezione del nuovo segretario del partito.
I fan di Bonaccini? Zitti e mosca. Tanto le iscrizioni dem terminano martedì, a fronte dell'inizio del voto nei circoli venerdì che parte il 3 febbraio.
Ne vedremo ancora di belle. Nel partito che secondo Giuliano Amato "non è più un partito, ma una dirigenza". Compatta intanto solo nelle polemiche stizzite, negli acidi dissidi interni e negli sgambetti tra amici. Robe da vecchie inguaribili comari.