Fabio-Porta ©-ClaudioCammarota

ROMA – Il deputato eletto nella ripartizione America meridionale Fabio Porta (Pd) è intervenuto in Aula a sostegno del disegno di legge per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore del governo ucraino, approvato dall'Aula al termine della discussione generale.

Porta ha sottolineato come il Parlamento sia impegnato con questo provvedimento ad "aiutare chi è aggredito a difendersi", nell'ambito delle iniziative decise dai Paesi della Nato per l'invio di  aiuti "necessari per contrastare la superiorità numerica dei russi nelle varie aree di battaglia" e giungere infine ad una soluzione di pace che "possa durare nel tempo".

"Lo dico da pacifista – precisa il deputato del Pd, – oggi si tratta di evitare che un popolo sia travolto, che un Paese sia cancellato dalla storia e dalle cartine geografiche, che una cultura sia annullata". "Questi obiettivi riflettono i valori condivisi e sono coerenti con gli obblighi che l'Italia ha assunto con la partecipazione alle Nazioni Unite, all'Unione europea e all'Alleanza atlantica – prosegue Porta, che sottolinea come l'attuale crisi internazionale mini profondamente la sicurezza e la stabilità internazionale, facendo emergere la debolezza dell'Onu, almeno fino a che essa resta improntata su "ruoli egemonici che, nell'attuale contesto, risultano in gran parte superati".

"Eventi recenti, a partire da quello che è successo in Afghanistan, hanno dimostrato quanto sia decisiva l'azione delle organizzazioni regionali, che rivestono un ruolo suppletivo sempre più consistente, quasi a voler parcellizzare il mondo e dividerlo in quadranti, lasciando a ciascuna area regionale il compito di gestire i conflitti. Nell'attuale mondo globalizzato – continua Porta, – siamo tutti interconnessi e non soltanto tramite la rete Internet e le crisi di vario genere che hanno investito le nostre società, penso a quella climatica, ma anche a quella pandemica e, infine, alla stessa crisi umanitaria che si sta consumando proprio in Ucraina". Per il deputato dunque, "non troveremo soluzioni accettabili per tutti, se non per mezzo della collaborazione e del dialogo tra i popoli e le Nazioni, all'insegna della fraternità e della consapevolezza di un comune destino".

"Oggi, vogliamo ribadire l'importanza della legittima difesa di uno Stato, anche con una reazione armata e con l'ausilio di Stati terzi, per mantenere la sua integrità territoriale, la sua indipendenza, un diritto naturale richiamato anche dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, per cui non va pregiudicato il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva nel caso in cui abbia luogo un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite stesse – afferma Porta, ribadendo che "con il nostro consenso a questo provvedimento, vogliamo ribadire il diritto dell'Ucraina a difendersi e a preservare la sua identità".

"Oggi – sottolinea ancora il deputato, – siamo in linea con i nostri valori, con i nostri principi, che sono quelli della Costituzione, che fanno parte dell'identità costitutiva del nostro Paese e dell'Unione europea. Un Paese che lavora anche per la pace, aiutando i popoli aggrediti; un Paese che cerca, però, insieme, la strada del dialogo, un lavoro in continuità con quello iniziato dal Presidente Mario Draghi nello scorso Governo, contribuendo a costruire le condizioni, affinché il dialogo possa realizzarsi con l'inizio dei negoziati". "Si tratta di un fatto che difficilmente potrebbe verificarsi, se vi fosse troppo squilibrio di forze in campo. Non sfugge a nessuno, nemmeno in quest'Aula, che, oggi, la Russia vanta mezzi e uomini più numerosi dell'Ucraina, che, per esistere, ha bisogno del nostro aiuto – segnala Porta, richiamando la necessità di sostenere i più deboli e "non tacere sulle ingiustizie e sulle sopraffazioni, sia quelle interne, sia quelle internazionali".

"Noi, alla forza della sopraffazione, opponiamo la forza del diritto e non a caso siamo gli eredi di quella civiltà che ha avuto un'influenza enorme sullo sviluppo del diritto in Occidente. Lo facciamo consapevoli dell'importanza di un'azione comune con l'Unione europea, perché, come ha detto il presidente Charles Michel, non può esistere un'Europa indipendente e sicura senza un'Ucraina indipendente e sicura e l'Unione europea sta contribuendo, in molti modi, alla soluzione del conflitto, non soltanto con mezzi politici e diplomatici, nell'ambito della politica di sicurezza comune, ma anche mediante il sostegno finanziario agli Stati membri – sottolinea Porta, ricordando che la cessione di armamenti all'Ucraina "viene rimborsata parzialmente dall'Unione europea agli Stati membri, avvalendosi dello strumento europeo per la pace, che è un fondo fuori bilancio dell'Unione europea di circa 5,7 miliardi per il periodo 2021-2027".

"Vogliamo agire in politica, qui e ora, per governare i processi storici, non per subirli, per costruire la pace e non per vederla imposta – ribadisce il deputato, ricordando anche che "come Partito Democratico, fin dai primi giorni della guerra di aggressione scatenata dal regime di Putin, abbiamo detto parole chiare e contribuito, in modo determinante, a far sì che l'Italia si ponesse all'altezza della drammaticità di quello che stava e sta accadendo".

Per il deputato, quindi, non si tratta solo del rapporto con la Russia, ma è in gioco "la stabilità globale in tanti altri scenari, in tanti altri teatri" e "la fermezza sulla vicenda ucraina non solo determinerà la nostra credibilità in futuro, ma definirà la sostenibilità delle premesse del nuovo ordine mondiale che uscirà da questa guerra, perché non vi è chi non veda e chi non colga un parallelismo, anche sinistro, tra quello che accade oggi in Ucraina e quello che potrebbe accadere domani, per esempio a Taiwan, se il mondo oggi scegliesse l'ignavia: in Ucraina, cioè – precisa Porta, – si sta testando la tenuta dei principi del diritto internazionale". Per queste ragioni egli annuncia il voto favorevole del Partito democratico a questo provvedimento e "a favore della libertà e della democrazia".