Vladimir Putin agita la minaccia nucleare. Nel suo discorso alla nazione, pronunciato a quasi un anno dall'inizio del conflitto in Ucraina, davanti all'Assemblea federale, il premier russo ha puntato il dito contro l'Occidente ritenendolo "colpevole" della situazione attuale. Mosca, ha detto il leader del Cremlino: "voleva una soluzione pacifica per evitare l'intervento militare, ma l'Occidente ha giocato con carte false per ingannarci". "Voglio ripeterlo ancora una volta: sono i paesi occidentali che hanno iniziato la guerra. E noi abbiamo usato e stiamo usando la forza per fermarla. Difendiamo la vita delle persone, la nostra patria dall'obiettivo dell'Occidente di una dominazione sfrenata. Hanno già speso oltre 150 miliardi di dollari per favorire e armare il regime di Kiev", ha sottolineato ancora Putin. In ogni caso, ha aggiunto l'ex uomo del Kgb: "raggiungeremo i nostri obiettivi, passo dopo passo, e liquideremo la minaccia del regime neonazista ucraino. E' impossibile sconfiggerci". Putin ha anche precisato che la Russia ha deciso di sospendere l'applicazione del trattato Start sulla riduzione di armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti". "Non le useremo mai per primi – ha precisato il leader del Cremlino - ma se lo faranno gli Usa dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta". Pronta la replica della Casa Bianca, che ha definito "assurdo" il discorso di Putin. Per la Nato: "Nessuno ha attaccato la Russia, è Mosca che non vuole la pace. E' Putin che vuole la guerra". Per la premier italiana Giorgia Meloni, che oggi a Kiev, ha incontrato Zelensky ed alla quale lo stesso premier russo ha ricordato "gli aiuti all'Italia per il Covid da Mosca" dallo zar "solo propaganda. I fatti sono diversi".