Altro che democrazia, altro che l'Articolo 21 della Costituzione Italiana. L'obiettivo, oramai dichiarato e controfirmato da parte dell'ambasciatore d'Italia a Montevideo Iannuzzi e il capo della maggioranza del Comites Lamorte è chiaro: distruggere 'La Gente d'Italia', far chiudere i battenti a un giornale che in quasi 25 anni di vita è sempre stato al fianco dei connazionali. Checché ne dicano queste persone. Hanno affermato (e su questo si prenderanno tutte le proprie responsabilità civili e penali nelle aule dei Tribunali) che non siamo presenti né utili alla collettività.....
Ma facciamo così paura? Parrebbe di sì, tanto è vero che è partita da Lamorte e i suoi compari della maggioranza del Comites una lettera inviata anche ai consoli onorari in cui soprattutto questi ultimi vengono invitati, in pratica, a schierarsi dalla loro parte per il loro 'grande' obiettivo: distruggere 'La Gente d'Italia'.
Ma perché cercare di distruggere 'La Gente d'Italia'? Semplice: per aver fatto il nostro lavoro, per aver denunciato i brogli elettorali, per esempio, e quindi aver pestato i piedi a Lamorte, che abbiamo invitato a dimettersi; per chiedere giustizia e verità per la morte del povero Luca Ventre, assassinato all'interno dell'ambasciata di Iannuzzi mentre cercava solo riparo e difesa; per aver denunciato lo scandalo Cario, decaduto dalla carica di senatore anche in questo caso per brogli elettorali; per aver criticato la costruzione della nuova cancelleria consolare che di certo avrà fatto contento l'ex sottosegretario agli Esteri Merlo (che di professione fa il costruttore) e l'architetto Aldo Lamorte (anche lui fa il costruttore....strane coincidenze, vi pare?) che all'atto pratico non serve affatto perché non c'è pubblico in attesa: si entra solo per appuntamento (sperperati cosí due milioni di dollari).
Ecco: queste sono alcune delle nostre presunte colpe. Certo, aver portato alla ribalta alcune vergogne che, senza di noi, sarebbero rimaste coperte. Capite, cari Lettori, da chi siete rappresentati?
Da persone che non amano le critiche e preferiscono gestire il territorio senza controlli, senza il nostro ruolo da sentinelle. E poi, cari Amici, pensateci bene: in tutti gli anni precedenti (quasi 25) gli ambasciatori precedenti e i vari Comites hanno sempre espresso un parere più che positivo su 'La Gente d'Italia', affermando per iscritto che questo giornale era più che utile per la comunità italiana.
Ma, improvvisamente, Iannuzzi e Lamorte vanno stranamente controcorrente, bocciandoci nella loro relazione inviata al Dipartimento per l'Editoria, perché non piace la nostra linea editoriale e soprattutto perché non forniremmo un'informazione adeguata a favore della collettività. Certo, loro vorrebbero un giornale di marchette, senza pezzi critici. Dunque, Iannuzzi ha vestito i panni di Sherlock Holmes indagando sull'interesse che i connazionali avrebbero avuto nei nostri confronti. Ma a lui la collettività ha forse scritto qualcosa a tal proposito? Perché conserviamo gelosamente anche gli articoli delle varie rappresentanze italiche che ci hanno sempre sostenuto, chiedendoci di tornare quanto prima nelle edicole per il supporto che diamo loro: abbiamo qualcosa come 2.000 pagine di persone e associazioni vicine a questo giornale. E che presenteremo in tribunale dimostrando la veritá..
Comunque, alla fine della fiera, dobbiamo forse pensare che tutti gli ambasciatori e i presidenti dei Comites precedenti alla coppia Iannuzzi-Lamorte fossero dei cretini e degli inetti visto che hanno sempre 'promosso' questo giornale. I nostri due eroi, invece, la pensano molto diversamente. E dovranno spiegare, molto presto, ai giudici il loro modus operandi. Dati alla mano, ovviamente. Che smentiranno tante cose. Come, per esempio, che il nostro abbinamento con 'El Pais' non prova la diffusione de 'La Gente d'Italia'. Ma guarda caso, grazie a questo connubio da sùbito 'El Pais' ha aumentato del 12% le vendite. Lo ripetiamo, i numeri sono numeri mentre le parole, come si suol dire, le porta via il vento. E lo ha confermato nel suo intervento - che trovate in questte pagine - il professor Juan Raso, giá Direttore della Rai per l'America Latina. Quante bugie sono state dette sul nostro conto che però si ritorceranno contro chi le ha dette. Altra cosa che ci fa sorridere è il fatto che a giudicarci è stata una persona come Lamorte che non parla neanche l'italiano. Ma stiamo scherzando? Il futuro di un giornale nato per gli italiani all'estero deve essere nelle mani di uno che non conosce neanche la nostra lingua? Iannuzzi e Lamorte, metteremo a confronto le vostre relazioni negative contro quelle positive che si sono susseguite nel corso della nostra esistenza di quasi 25 anni. E grande soddisfazione arriva anche dal fatto delle tantissime mail e dimostrazioni di affetto che ci stanno arrivando proprio dalle persone cui ci rivolgiamo: la collettività italiana. Quella stessa collettività che, secondo la vostra relazione (un uomo prossimo alla pensione e uno che l'italiano manco lo parla) sarebbe da noi trascurata nel nostro giornale. Il nostro archivio è ampio, molto ampio. E dunque lo vedremo presto se è davvero così. Anche perché 'verba volant scripta manent'. Logicamente questo detto latino Lamorte e i suoi compari del Comites non lo capiscono, sarebbe il caso che se lo facciano spiegare dal loro amico Iannuzzi...
Cari Lettori, sappiamo benissimo che il dovere di un giornale è quello di informare e che magari un tema come questo può essere di minore interesse per Voi. Ma Siamo costretti a difenderci dagli assalti di Iannuzzi e Lamorte che vorrebbero farci tacere per sempre. E dunque far terminare questo legame di fiducia che ci lega ai nostri cari Lettori da quasi 25 anni. Ma a noi piace sempre la verità, sotto qualsiasi forma. Temi come brogli elettorali o le inadempienze del consolato sono comunque notizie che interessano la collettività italica. Lo dimostrano anche i 600mila e piú contatti "certificati" annui del nostro portale ( il 60 per cento pari a 360.000 proprio dall'Uruguay. Cari Iannuzzi, Lamorte e compagni della maggioranza Comites contattate i vostri avvocati....ci vediamo in Italia, in tribunale.