di Enrico Pirondini
Guerra tossica. È l'altra faccia della invasione russa. L'operazione speciale di Putin ha paurosi effetti collaterali: depositi di petrolio e gas bombardati.
Disastro petrolifero; danni a infrastrutture nucleari e diffusione di materiale radioattivo; incendi e inquinamento; emissioni di sostanze pericolose da infrastrutture energetiche bombardate. Tredici mesi di conflitto hanno provocato una catastrofe ambientale. Bombe, missili e rifiuti bellici ovunque.
Il Parlamento ucraino dice che "i danni" ammontano già a 50 miliardi di euro e che i russi dovranno pagare tutto". Il comitato per l'ambiente "Verkovna Rata" dice:" Contiamo ogni albero distrutto, ogni terreno contaminato." La vastità dei danni è sotto gli occhi di tutti: inquinamento atmosferico, foreste bruciate, edifici distrutti.
DANNI IN MOLTE REGIONI - Lo ha accertato una fonte autorevole come l'indipendenza UNEP, il programma ambiente delle Nazioni Unite. Ha dichiarato la ex direttrice esecutiva, l'ambientalista danese Inger Andersen:" La prima priorità è che questa distruzione insensata finisca subito. Ma l'Ucraina avrà comunque bisogno di un enorme sostegno internazionale. Il conflitto ha provocato danni in molte regioni del paese, con incidenti nelle aree dove sorgono centrali e impianti nucleari, infrastrutture energetiche, imprese le petroliere, le raffinerie, gli impianti e i gasdotti di distribuzione, le miniere, i siti industriali e gli impianti di trasformazione agricola".
EMISSIONI CLIMALTERANTI - Hanno fatto un calcolo. Le emissioni generate dalla guerra sono di 38 milioni di tonnellate. Anche le infrastrutture idriche, comprese le stazioni di pompaggio, gli impianti di depurazione e le strutture fognarie hanno subito danni significativi e sono stati danneggiati numerosi impianti industriali, alcuni dei quali immagazzinavano una serie di sostanze pericolose, dai solventi alla ammoniaca e alla plastica.
LA BONIFICA DELLE ABITAZIONI - DISTRUTTE DALLA GUERRA - Altro problema, altra sfida. È probabile che i detriti siano mescolati a materiali pericolosi in particolare amianto. Le immagini satellitari hanno anche mostrato un significativo aumento degli incendi in varie riserve naturali e aree protette oltre che in aree boschive. E inquinamento dovuto alle attività belliche ,anche nelle aree popolate, i grandi volumi di rifiuti militari ( compresi i veicoli militari distrutti) creano una grande sfida per la bonifica. Ci sono già almeno 144 mila tonnellate di rifiuti bellici. Un disastro. E chi pagherà tutto questo?