Il tesoro di Gina Lollobrigida in una società offshore a Panama. Ma chi è oggi il reale intestatario di questa società? Una domanda per adesso senza risposta. Il patrimonio della defunta star è oggetto di una battaglia tra il figlio Andrea Milko Skofic e l'assistente Andrea Piazzolla, imputato in due processi per circonvenzione d'incapace in cui è vittima Lollobrigida. Del tesoro detenuto in un paradiso fiscale sino ad oggi non si sapeva nulla.
Milioni e milioni di euro nascosti in paradisi fiscali. L'ultimo tesoro di Gina Lollobrigida, la celebre attrice romana scomparsa a 95 anni, si troverebbe dunque in un conto offshore, intestato a chissà quale prestanome. Lo ha rivelato un'inchiesta de L'Espresso sulla base dei "Panama Papers", diffusi dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ).
La società che detiene il tesoro è la Bewick International Inc, aperta a Panama nel 2014, giusto pochi mesi dopo la misteriosa sparizione di 3,9 milioni di euro dalla banca Safra nel Principato di Monaco, in cui l'attrice deteneva i soldi ricavati da una vendita di gioielli messi all'asta.
Gina Lollobrigida, Piazzolla (che ha ereditato metà del patrimonio) a giudizio: «Non ha mai pagato gli alimenti al figlio» Secondo quanto emerso, la star del cinema italiano era stata in precedenza autorizzata dalla Bewick ad aprire un conto nell'istituto di credito monegasco, con «pieni poteri di gestire tutti i fondi». Come stabiliva la delibera firmata da tre fiduciari dello studio Alcogal di Panama City, tuttora registrato come gestore di quella tesoreria estera.
Probabile dunque che i 3,9 milioni siano poi stati trasferiti, senza lasciare tracce, proprio nel paradiso fiscale latinoamericano, dove è possibile aprire società totalmente anonime e intestarle a fiduciari. Ipotesi già in parte confermata, in passato, dall'avvocato del figlio, invischiato in una battaglia per ottenere l'eredità della madre: parlando con L'Espresso, il legale Michele Gentiloni Silveri aveva riferito che, a luglio 2013, i soldi di Lollobrigida erano stati senza dubbio trasferiti in un paradiso fiscale. Ma il nome della società beneficiaria non era stato reso noto dalle autorità monegasche.