L'America ripiomba nel caos e nella paura dell'emergenza migranti al confine col Messico con la decadenza alla mezzanotte dell'11 maggio del titolo 42, la misura introdotta nel marzo 2020 dall'allora presidente Donald Trump che di fatto ha sigillato il confine meridionale consentendo di espellere immediatamente i richiedenti asilo per l'emergenza Covid. E decine di migliaia di migranti, affamati e assetati sotto un sole cocente, premono ormai da giorni al confine col Messico mettendo in stato di emergenza El Paso, in Texas: da venerdì si prevede un'ondata di oltre 150mila persone, con una media di circa 10mila al giorno.
"I nostri confini non sono aperti", ribadisce però il ministro della sicurezza interna Alejandro Mayorkas nel briefing della Casa Bianca a poche ore della scadenza del titolo 42, la misura introdotta da Donald Trump che consente di espellere immediatamente i richiedenti asilo per l'emergenza Covid.
Mayorkas ha messo in guardia da conseguenze più dure per chi entra illegalmente, dal procedimento penale all'espulsione con il divieto di rientrare negli Usa per almeno 5 anni.
E Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha annunciato oggi di avere impartito istruzioni alla Guardia nazionale affinché sia
rafforzato il presidio della frontiera con gli Stati Uniti.
López Obrador ha aggiunto che il provvedimento non è stato preso per pressioni del Paese vicino, ma che si tratta di una decisione del governo del Messico, in modo che a partire da domani "non ci sia caos, e ancor meno violenza, alla frontiera comune con gli Usa".