di LUCIO FERO
Fabio Fazio, Monica Maggioni e gli altri sostituiti e sostituendi in Rai non sono martiri della libertà né deportati o profughi della libera informazione e libero pensiero oppressi dagli occupanti. Esattamente come i candidati in pectore a sostituirli, i vari Giletti, Bonolis, Porro non sono eroi liberatori, combattenti e alfieri delle verità nascoste. Sono tutti professionisti baciati e privilegiati dal successo. Nessuno finisce in mezzo una strada, nessuno subisce esilio da disoccupazione. Tutti fanno un mestiere che li diverte, gratifica, arricchisce. Poi, ma solo dopo aver ancorato ogni pensiero e parola a questo dato di fatto, ciascuno può utilmente misurare lo spessore culturale e la scala valoriale e l’educazione civile di ciascuno dei conduttori/conduttrici/
Un suggerimento dal Foglio
Un suggerimento al riguardo viene da Cerasa direttore del Foglio. Nota come in Che tempo che fa di Fazio e nel Tg1 della Maggioni in tempo di pandemia nessuno o pochissimo palco per No vax e negazionisti e complottisti. Nota Cerasa come in tempi di guerra in Ucraina in Che Tempo che fa di Fazio e nel Tg1 della Maggioni pochissimo palco per svelatori di complotti Nato e predicatori del peccato originale dell’Occidente, quello di essere esistito. Dice, suggerisce il direttore del Foglio che non è una coincidenza, un caso. La sostituzione non è tanto la Destra al posto della Sinistra, la cultura che tira, tirerà d’ora in poi sarà quella populista-vittimista-