di ENRICO PIRONDINI

Ucraina e Cecenia,  due storie (quasi) parallele. Due vicende che si richiamano in fotocopia e confermano gli inesauribili “appetiti russi”, come ha ricordato Zelensky nel suo recente tour europeo.

Viaggio che lo portato a Roma, Berlino, Parigi, col cappello in mano ma a schiena dritta con tanto di proclama: ”Mosca sconfitta entro l’anno “. Auguri. Ecco i dieci punti in comune delle due guerre da cui si traggono indicazioni  importanti circa il futuro di Kiev e Putin.

1. L’AGGRESSIONE – Cecenia e Ucraina sono state aggredite dalla Russia famelica a vocazione colonialista e predatrice. Identica la “giustificazione “ :  per la Cecenia (1994-1996) lo scopo era di “preservare l’integrità della Russia”; per  Kiev la stessa cosa presentata come “Operazione militare speciale”. Vietato scomodare la parola “guerra “.

2.DURATA – In entrambi i casi Mosca era certa di una guerra lampo. Calcoli errati, la prima guerra in  Cecenia, cominciata nel dicembre del ‘94 si è conclusa  nell’agosto del ‘96 con la vittoria cecena; in Ucraina l’operazione doveva esaurirsi in una settimana e invece dura ancora (invasione iniziata il 24 febbraio 2022).

3. RESISTENZA – Eroica e sottovalutata da Mosca in entrambi i casi. La Cecenia (Nazione grande come il Lazio con una popolazione di un venticinquesimo rispetto alla Russia ) ha risposto pagando un prezzo altissimo: 20 mila civili uccisi dalle forze russe solo nelle quattro battaglie di Gronzy. Oltre 100 mila i morti o feriti e 8 milioni di profughi. E non è finita.

4. ESERCITI -Sia il ceceno che l’ucraino sono stati sottovalutati da Mosca che oltretutto non aveva previsto gli appoggi internazionali ai Paesi aggrediti. Inoltre sul campo gli eserciti hanno (ed hanno) avuto comportamenti assai diversi sul piano militare.

5. CARNEFICINA – Stragi di massa in Cecenia e in Ucraina. Atrocità oltre ogni limite immaginabile. Grozny, la capitale cecena, nel 2003, è stata definita dall’ONU “la città più devastata del mondo”. L’eccidio di Buca ne ha ricordato la brutalità.

6. SCONTENTO- Le due vili aggressioni hanno prodotto uno scontento in Russia. Non tutti hanno digerito la “ Mistica dello spazio” di Putiniana memoria. In più l’economia e’ precipitata, l’isolamento di Mosca è cresciuto e la contestazione interna non molla anche se il gradimento di Putin sembra ancora notevole.

7. GLI AGGRESSORI- In Cecenia ha cominciato Eltsin  l’avversario di Gorbaciov e ha fatto nascere il mito di Putin e il suo piano. Cioè trasformare la Russia da debole democrazia in uno Stato autoritario sempre più spudorato con uno stretto controllo sul sistema politico, sui media e sui tribunali.

8. LA PACE – Difficile. In Cecenia è stata raggiunta con la seconda guerra ( 1999-2000); conflitto targato Putin dopo le divmissioni di Eltsin. In Ucraina la pace tarda perché fondata sulla vittoria. Nessuno dei due, Russia e Ucraina vuole parlare di pace perché suona come una sconfitta. Si vuole parlare solo di vittoria, ma così si rischia di andare sempre di più verso il massacro.

9. RIBELLIONI – L’invasione russa in Cecenia ha procurato conseguenze inattese come la ribellione dei capi religiosi locali che hanno proclamato la Guerra Santa. In Ucraina si è materializzato l’altrettanto inatteso appoggio internazionale dagli Stati Uniti all’Europa.

10. GLI ATTORI- In Cecenia  Putin ha incontrato ossi duri come Dudaev l’uomo che proclamò l’indipendenza della Cecenia. Senza dimenticare Maschadov, sostenitore e successore di Dudaev. Oppure il guerriero solitario Gelayev, uno dei migliori uomini di Basaev. In Ucraina c’è stata la rivelazione di Zelensky, “ Persona dell’anno, secondo Time” che ha definito la propria scelta “ la più chiara a memoria d’uomo”. Medesimo o onore riservatogli anche da Financial Time.