di ENRICO PIRONDINI

Stefano Bonaccini ed Elly Schlein nel mirino, per la ricostruzione post-alluvione in Emilia Romagna, è cominciata la bufera.

Dopo lo straripamento dei corsi d’acqua, le frane e le montagne di detriti, una nuova inondazione -stavolta  di parole, polemiche e proteste  – si è abbattuta sulla terra che da’ la frutta a tutta l’Italia. Una terrra di gente laboriosa che rappresenta il 2,2% di tutte le esportazioni nazionali, qualcosa come 14 miliardi di euro.

Ora questa macchina produttrice è affondata. E deve rialzarsi quanto prima. Il popolo romagnolo (già in fermento) invoca aiuti tempestivi, la Politica risponde con giochetti di potere e stucchevoli litigi. Sottovalutando l’inquietudine e l’irrrequietezza che stanno montando. Le prime avvisaglie non si sono fatte attendere, vedi la camionata di fango scaricato davanti  il palazzo  della Regione a Bologna. Vedi il corteo attraverso le strade del capoluogo emiliano per sottolineare le responsabilità istituzionali nella crisi climatica e nell’incuria dei territori.

LA RIVOLTA DI 10 MILA “STIVALI” CONTRO STEFANO E ELLY - I volontari (e dintorni) – appunto gli “stivali” – sono molto arrabbiati. Lo hanno anche scritto in un comunicato la PLAT (Piattaforma di intervento sociale) – un progetto nato proprio a Bologna dalla collaborazione di diverse realtà sociali e politiche  –  con estrema chiarezza. Nel comunicato gli attivisti vanno subito al sodo. E dicono:”

Quellla che si è abbattuta sui nostri territori non è stata solamente una perturbazione. Sappiamo bene che è crisi climatica, non si è trattato solo di maltempo ; sono anni e anni di malgoverno di questi territori “.

BONACCINI ED ELLY SCHLEIN NEL MIRINO - L’ex governatore dell’Emilia Romagna e la sua vice (titolare della delega proprio sul clima e i suoi riflessi sul territorio) sono finiti sul banco degli imputati, almeno del popolo degli stivali (tutti molto giovani). Scrivono:”Noi sappiamo chi sono i responsabili, sappiamo chi ha permesso che il disastro si consumasse ed abbiamo indicato in modo chiaro (il fango scagliato contro la Regione) quali sono i nostri nemici. Ma è stato solo un primo passo…La nostra rabbia e il nostro desiderio non si fermano qui!  La giornata di oggi (fango+corteo) non ci basta. Continueremo ad attaccare chi affama e distrugge i nostri territori. Saremo a fianco delle popolazioni alluvionate, per ricostruire tutto, come prima”.

È GIÀ SCONTRO POLITICO SUI FONDI - Il vice ministro ai trasporti, il bolognese Galeazzo Bignami, ha stoppato i fondi “ai compagni”. Ha detto:”Hanno chiesto 2,7 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni?”. Apriti cielo!   Buferone immediato. Bignami è stato bacchettato pure dai suoi, Davide Baruffi in testa. Si sono scatenati anche Boccia, Ruotolo, Misiani.

Bignami ha replicato :”La reazione isterica del Pd dimostra che ho ragione”. Tommaso Foti, capogruppo Fdi alla Camera lo ha prontamente difeso:”Il Pd la butta in caciara, il copione è noto, ma non risponde nel merito della questione posta. Bignami ha chiesto l’elenco degli interventi eseguiti in via d’urgenza e da eseguire in Emilia Romagna dopo l’alluvione, chiedendo alla Regione le ragioni di questo inspiegabile ritardo. Dal Pd nessuna risposta”.