La tensione, per Reggina e Lecco, è altissima. Perché è altissimo il rischio di subire un colpo devastante, non solo per loro ma anche per il calcio professionistico, per il secondo campionato di calcio d’Italia e per la credibilità del sistema calcio. Intorno alle 22.30, la Covisoc, la società di controllo sui club professionistici, ha comunicato alla Reggina e al Lecco la contestazione della loro iscrizione al campionato di Serie B. Tradotto: rischiano seriamente di non potersi iscrivere al campionato, venendone escluse.
Il caso Reggina: il pagamento mancante - Per la Covisoc, i calabresi sono da bocciare perché la posizione debitoria del club nei confronti dello stato non è risolta. Determinante sarebbe l’omesso pagamento dei 780 mila euro dovuti all'Erario. Il club aveva da tempo contestato le incongruenze tra il codice delle imprese che aiuta le società in dissesto che consentiva alla società di posticipare quei pagamenti, e l’ordinamento sportivo che a quelle norme non si è adeguato. Ma i giudici sportivi hanno già dato torto alla società per la specificità delle regole dello sport che devono garantire parità di condizione a tutti i partecipanti ai campionati.
Lecco, documentazione sullo stadio in ritardo - Persino più grottesco il caso del Lecco. Il club è in regola con i pagamenti e con la fideiussione richiesta. Il problema è lo stadio. Lo slittamento dei play off per la promozione in Serie B ha ridotto il termine per presentare la documentazione ad appena 48 ore. E il club non aveva, al momento in cui ha conquistato la B sul campo, un impianto con capienza sufficiente per la categoria. Nella richiesta di iscrizione alla Serie B aveva indicato come stadio per le proprie partite l’Euganeo di Padova, alla richiesta era correttamente allegata l’autorizzazione del Padova calcio. Mancavano, però, quelle della Prefettura e della Questura venete. Arrivate solo il 21 giugno, ossia poche ore dopo la scadenza del termine per l’iscrizione, fissato alla mezzanotte del 20 giugno. Un termine che la Covisoc ha definito “perentorio”. Quindi il ritardo nella consegna delle autorizzazioni rischia davvero di costare l’esclusione alla società.
Decide il Consiglio federale del 7 luglio, poi i possibili ricorsi - La decisione spetterà al Consiglio federale del 7 luglio. Ora i due club (e il Siena, anche la sua richiesta è contestata) avranno 5 giorni per presentare la propria memoria difensiva alla Commissione di secondo grado. Che poi scriverà la propria relazione e la invierà al Consiglio federale che venerdì dovrà decidere definitivamente sull’ammissione o sull’esclusione dai campionati. Se le iscrizioni fossero definitivamente bocciate, la partita non sarebbe comunque ancora finita. Possibili ulteriori ricorsi: al Collegio di garanzia presso il Coni, per l’ultimo grado della giustizia sportiva. E poi al Tar (7 agosto) e al Consiglio di Stato (29 agosto), ossia i tribunali amministrativi. Con l’obiettivo di fermare i campionati per far riconoscere le proprie ragioni.