Il candidato alle elezioni presidenziali in Ecuador Fernando Villavicencio è stato ucciso a colpi di pistola al termine di un comizio della campagna elettorale.
Villavicencio, candidato della maggioranza di governo alle prossime presidenziali dell'Ecuador, 59 anni, giornalista e politico, era il delfino dell'attuale presidente Guillermo Lasso. Il giornalista e politico è stato colpito da numerosi colpi d'arma da fuoco mentre stava lasciando una scuola della capitale dove si svolgeva un raduno politico. La notizia della morte è stata confermata pochi minuti dopo l'attentato dalla Clinica de la Mujer dove era stato trasportato d'urgenza.
Le elezioni presidenziali si disputeranno il 20 agosto nel contesto di una grave crisi della sicurezza provocata dalla presenza sempre più forte dei cartelli della droga nel Paese. Lo stesso Villavicencio aveva denunciato nei giorni precedenti l'attentato di aver ricevuto minacce concrete da parte di un leader narco di nome José Adolfo Macías Villamar, alias "Fito". Il governo uscente del presidente Guillermo Lasso ha cercato fino ad oggi di gestire la grave situazione con un massiccio dispiegamento di militari e con misure straordinarie di ordine pubblico mirate su alcune province, ma senza risultati concreti.
l presidente uscente dell'Ecuador, Guillermo Lasso, ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese in seguito all'assassinio del candidato alle elezioni presidenziali, Fernando Villavicencio.
Le sue denunce contro narcotraffico e corruzione e le minacce di morte
Il candidato alla presidenza dell'Ecuador, Fernando Villavicencio, assassinato ieri durante un comizio nella città di Quito, aveva rivelato che il cartello di Sinaloa lo aveva minacciato di morte. Uno dei boss dell'organizzazione criminale, noto con lo pseudonimo Fito, "ha minacciato di aggredirmi o di attentare alla mia vita se continuo a riferirmi a lui e alla sua struttura", aveva detto Villavicencio a fine luglio. "Ciò conferma che in effetti la nostra proposta politica colpisce seriamente questi criminali ed eccomi qui a mostrare la mia faccia, non ho paura di loro", aveva continuato il candidato presidenziale ed ex sindacalista. Come giornalista investigativo, Villavicencio si concentrò sulle denunce riguardanti il traffico di droga e la corruzione dell'elite politica del Paese. Durante la sua carriera rivelò casi di corruzione nel governo. In uno degli articoli, accusò l'ex presidente Rafael Correa, in carica dal 2007 al 2017, di crimini contro l'umanità. Il testo gli costò 18 mesi di carcere nel 2014 per ingiuria.
Il presidente Lasso: "Questo crimine non resterà impunito"
"Sono indignato e scioccato dall'assassinio del candidato alle presidenziali Fernando Villavicencio". Lo scrive su Twitter il presidente uscente dell'Ecuador, Guillermo Lasso, che ha convocato d'urgenza il Gabinetto di sicurezza. "La mia solidarietà e le mie condoglianze alla moglie e alle figlie. Per rispetto alla sua memoria e alle sue battaglie, vi assicuro che questo crimine non resterà impunito. Il crimine organizzato si è spinto troppo in là, ma su di loro si abbatterà tutto il peso della legge".
La condanna unanime per l'omicidio
L'omicidio di Fernando Villavicencio, ha scosso tutto l'arco politico del Paese, e la condanna dell'attentato è stata unanime anche da parte degli avversari della vittima nella corsa alla presidenza. La favorita assoluta dei sondaggi, Luisa Gonzalez, candidata del partito dell'ex presidente Rafael Correa, ha manifestato la sua "indignazione" affermando che la morte di Villavicencio "è un lutto per tutti". Allo stesso modo il candidato del movimento indigenista Pachakutik, Yaku Peréz, in corsa per il ballottaggio, ha manifestato il suo cordoglio e ha affermato che "l'Ecuador non merita nessun'altra morte". "E' il momento di unirci e recuperare la pace", ha detto. Il candidato indipendente di centrodestra, Otto Sonnenholzner, ha condannato l'attentato sostenendo che "il Paese è sfuggito di mano" al governo.
Gli Usa offrono assistenza all'Ecuador
Stati Uniti, Onu e Organizzazione degli Stati americani (Osa) si sommano nelle ultime ore ai messaggi di shock e indignazione per l'assassinio del candidato alla presidenza dell'Ecuador, Fernando Villavicencio. L'ambasciatore degli Stati Uniti in Ecuador, Michael J. Fitzpatrick, ha descritto Villavicencio come un "combattente contro i criminali corrotti e drogati che hanno fatto così tanti danni all'Ecuador" ed ha assicurato che "il governo degli Stati Uniti condanna fermamente questo attacco e offre urgente assistenza investigativa". Per le Nazioni Unite in Ecuador "quello che è successo è un attacco al sistema democratico dell'Ecuador". L'Osa, attraverso la sua missione di osservazione elettorale, ha affermato che "questo atto di violenza non attacca solo le persone, ma mina le istituzioni e il processo democratico"
Sei arresti per l'omicidio di Villavicencio
La procura generale dell'Ecuador ha riferito stamani attraverso un comunicato che sei persone sono state arrestate durante i raid effettuati nelle zone di Conocoto e San Bartolo, a Quito, nel contesto dell'omicidio di Fernando Villavicencio. Uno degli uomini sospettati di aver ucciso il candidato presidenziale è morto dopo uno scontro a fuoco con agenti della sicurezza, hanno riferito gli inquirenti sui social. La procura ha aggiunto che l'istituto di medicina legale ha proceduto al prelievo della salma di Villavicencio dall'ospedale e l'ha trasferita per effettuare l'autopsia. A seguito dell'attentato, sono rimaste ferite anche nove persone che si trovavano nel luogo in cui si stava svolgendo la manifestazione, tra cui una candidata al parlamento e due agenti di polizia. Finora non sono state rilasciate ulteriori informazioni sugli autori dell'attacco.
'Los Lobos' rivendica l'omicidio
L'organizzazione criminale 'Los Lobos' ha rivendicato l'assassinio dell'aspirante presidente dell'Ecuador, Fernando Villavicencio: lo riporta il media spagnolo La Razon.
In un video su Twitter la banda legata al cartello narcos di Jalisco, minaccia anche altri politici del Paese, tra cui Jan Topic, che corre per la presidenza.
Il video mostra una ventina di uomini incappucciati: uno di loro legge una nota a nome dei leader del gruppo e avverte il popolo ecuadoriano che prenderanno misure forti contro i politici corrotti che non mantengono le promesse o usano milioni di dollari per finanziare le campagne elettorali.