La barriera emato-encefalica umana, quella struttura che difende il cervello dall'arrivo di sostanze dannose o farmaci, non ha più segreti grazie allo studio di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera. Gli studiosi, diretti da Gianni Ciofani, ricercatore IIT e professore al Politecnico di Torino, hanno riprodotto il dispositivo su scala 1:1 mettendo a punto uno strumento capace di valutare possibili terapie in grado di superare la barriera e di curare, ad esempio, i tumori.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Small, che si è concentrato anche nella descrizione della struttura artificiale che ha consentito di ricreare perfettamente la barriera emato-encefalica. Tutto il sistema è grande poche millimetri ed al suo interno è in grado di far circolare un liquido a pressione perfettamente comparabile col sangue umano.
Fondamentale per la riuscita dello studio l'approccio multidisciplinare alla ricerca, che si è avvalso della collaborazione di Edoardo Sinibaldi, ricercatore IIT, e di uno staff di professionisti giovani e motivati. Prossimo obiettivo, lo studio dei meccanismi utilizzati da farmaci e nanovettori per superare la barriera e raggiungere il sistema nervoso centrale, particolarmente utile per i gruppi di ricerca che studiano l'Alzheimer, la sclerosi ed alcuni tumori.