Frantumati Udinese e Lecce, resta la squadra viola a pari punti del Napoli in una stagione di superiori ambizioni per la formazione di Italiano al terzo anno sulla panchina toscana.
La Fiorentina è squadra aggressiva, di grande corsa, talento e foga offensiva (sinora è andata in gol con otto giocatori), in difficoltà a gestire le gare, ma abile nel pressing alto.
L’argentino Nico Gonzalez è rapido ed eclettico nella ricerca del gol, un trascinatore all’occorrenza, è il giocatore al quale Italiano non rinuncia mai, sempre presente, una sola gara saltata, ma puntano la porta anche i centrocampisti, segnatamente Bonaventura in là con gli anni ma ancora abile nell’aprirsi lo spazio per piazzare i tiro, molto gioco sulle fasce esterne, segnatamente a sinistra con Biraghi e Sottil.
Minimo vantaggio per il Napoli i due giorni di riposo in più dopo gli impegni europei, gli azzurri hanno giocato martedì, i viola giovedì.
Italiano sarà costretto a inserire forze fresche dopo la dura gara contro il Ferencvaros e l’ultima mezz’ora furente per rimediare il pareggio, ma non rinuncerà ai suoi giocatori-pilota, da Bonaventura a Nico Gonzalez, presenterà a centrocampo Arthur e Barak in campo giovedì solo nella ripresa, impiegherà gli elementi di maggiore fantasia, Ikoné e Kouamè, piazzerà in difesa il torrione serbo Milenkovic (1,95), spingerà a sinistra con Parisi, cross preziosi, e Nzola, l’ex prodigio spezzino, sarà la punta centrale (4-2-3-1), non ancora a suo agio in maglia viola.
Il Napoli sarà al completo, rientrerà Mario Rui, Politano sull’out destro inspiegabilmente escluso da Spalletti in nazionale (migliore in campo nel primo tempo contro il Real Madrid), Osimhen e Kvaratskhelia in pieno rilancio, Lobotka al centro del gioco, Ostigard e Natan al centro della difesa.
Garcia si lamenta di una squadra che subisce pochi tiri e, in percentuale, prende troppi gol, solo tre partite su sette chiuse con la porta imbattuta.
La sfida è apertissima per la capacità della Fiorentina di reagire ai momenti negativi delle gare, mai doma, in serie positiva da quattro turni (tre vittorie, un pareggio) dopo la batosta di San Siro contro l’Inter (0-4).
La fase difensiva non è il massimo e la velocità del Napoli può metterla in difficoltà. Gli azzurri martelleranno sugli esterni per aprire la difesa viola, il diciannovenne nigeriano Kayode, autentica rivelazione, cittadinanza italiana, campione d’Europa con l’Under 19 di Bollini, opposto a Kvaratskhelia e Parisi sulla corsia di Politano, duelli decisivi per portare il Napoli sulla strada del gol.
Il centrocampo azzurro ha le qualità per impossessarsi del match con Zielinski splendido splendente, mai così continuo e in partita come quest’anno, e Anguissa tornato a essere una presenza determinante, la gara contro il Real è stato un martirio per il movimento continuo dei centrocampisti di Ancelotti, ma in campionato è un’altra cosa, si formano coppie fisse, la marcatura è più definita.
Resiste il problema-Raspadori che giocherà a tempo pieno solo con un cambio di modulo, Kvaratskhelia è fermo a un gol e si pretende di più, la panchina (non solo Simeone, incoraggiante il progresso di Cajuste) è ancora protagonista con innesti decisivi.
Battere la Fiorentina per confermarsi squadra di vertice, non escludendo la chance-scudetto, è l’obiettivo dichiarato del Napoli.