l presidente d'Israele Isaac Herzog ha confermato la morte della 22enne tedesco-israeliana Shani Louk, rapita il 7 ottobre da Hamas.
"E' stato trovato il suo cranio", ha detto Herzog a Bild.
"Ciò significa che questi animali barbari e sadici le hanno semplicemente tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano. È una grande tragedia e porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia".
Solo ora è stato possibile identificare il corpo di Shani, ha spiegato Herzog, aggiungendo che l'identificazione di altri 40 corpi è in sospeso, poiché le persone sono state abusate, bruciate o smembrate nel modo più raccapricciante.
Il dolore della mamma
"Purtroppo ieri abbiamo ricevuto la notizia che mia figlia non è più in vita".
Lo ha detto a Rtl la madre di Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana rapita da Hamas e riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda su una jeep.
Lo riporta Bild, che cita anche una conferma della sorella della giovane. Nelle scorse settimane era emerso che Shani fosse ancora viva ma "gravemente ferita" in un ospedale di Gaza. La famiglia aveva fatto diversi appelli di aiuto al governo tedesco. Il 7 ottobre Shani Louk stava partecipando al rave musicale attaccato dai terroristi di Hamas.
Liberato un ostaggio
Netanyahu: "l'operazione di terra" è l'unica carta per riportare a casa gli ostaggi.
Una convinzione rafforzata dalla liberazione, da parte dell'esercito e dello Shin Bet, della soldatessa Ori Magidish, una dei 239 ostaggi, rapita lo scorso 7 ottobre nel kibbutz di Nahal Oz, dov'era di vedetta. Un'operazione "mirata" e preparata da giorni dopo che l'intelligence aveva ottenuto informazioni sul suo luogo di prigionia a Gaza. Il successo ottenuto non sembra tuttavia poter compensare lo shock per il video dei tre ostaggi, di cui le tv israeliane hanno dato notizia senza tuttavia trasmetterlo. A far sapere l'identità delle tre donne è stato lo stesso premier: Yelena Tropanov (del kibbutz Nir Oz), Danielle Alloni e Rimon Kirscht (del kibbutz di Nirim), che hanno visto i loro cari uccisi o rapiti nell'assalto di tre settimane fa e che hanno accusato il premier israeliano (ovviamente sotto costrizione da parte di Hamas).