Esercito israeliano in azione (da IDF Telegram)

Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di quasi sette ore.

L'esercito israeliano "continuerà la sua guerra" contro Hamas dopo la fine della tregua nella Striscia, ha assicurato il governo di Israele. "Il governo israeliano, l'esercito israeliano e le forze di sicurezza continueranno la guerra per restituire tutti i rapiti, eliminare Hamas e garantire che non ci siano ulteriori minacce allo Stato di Israele da Gaza", ha affermato l'esecutivo in un comunicato.

Nella prima fase dell'accordo sugli ostaggi detenuti da Hamas, il gruppo terrorista dovrebbe liberare circa 50 donne e bambini israeliani, mentre Israele dovrebbe rilasciare circa 150 prigionieri palestinesi, per lo più donne e bambini, in un cessate il fuoco di quattro giorni. L'intesa prevede anche l'ingresso a Gaza di 300 camion di aiuti al giorno e carburante. Nella seconda fase, Hamas potrebbe rilasciare decine di altre donne, bambini e anziani in cambio di una proroga del cessate il fuoco da parte di Israele di diversi giorni.

Hamas ha accolto con favore l'accordo di "tregua umanitaria" approvato da Israele, che prevede lo scambio di ostaggi detenuti dal movimento islamico nella Striscia di Gaza con prigionieri palestinesi. "Le disposizioni di questo accordo sono state formulate in conformità con la visione di resistenza e determinazione che mira a servire il nostro popolo e rafforzare la sua tenacia di fronte all'aggressione", ha affermato il movimento islamista in un comunicato. "Confermiamo che le nostre mani rimarranno sul grilletto e che i nostri battaglioni trionfanti rimarranno all'erta", ha avvertito Hamas.

 

Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant ed il ministro Benny Gantz hanno chiesto il sostegno degli altri ministri

All'inizio della seduta del governo convocata per votare l'accordo sugli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant ed il ministro Benny Gantz hanno chiesto il sostegno degli altri ministri, assicurando che esso non mette in forse gli obiettivi della guerra, la quale proseguirà al termine del cessate il fuoco.

'Siamo in guerra - ha detto Netanyahu - e continueremo finché otterremo la distruzione di Hamas, il ritorno degli ostaggi e la rimozione di ogni minaccia da Gaza''.

Netanyahu ha anche ringraziato il presidente Usa Joe Biden per il suo contributo all'accordo.

Netanyahu ha precisato che l'accordo relativo alla liberazione di quegli ostaggi è stato approvato da tutti i responsabili alla sicurezza di Israele.

Obiettivo del governo, ha assicurato, è comunque di ottenere la liberazione di tutti quanti sono tenuti prigionieri di Hamas, ''uomini e donne, civili e militari''.

Il ministro della difesa Gallant ha osservato che per ottenere il loro ritorno in patria sarà tuttavia necessario esercitare su Hamas una accresciuta pressione militare. Di conseguenza, dopo il cessate il fuoco l'esercito riprenderà la campagna di terra a Gaza.

Haaretz: "Hamas rilascerà 30 bambini, 8 madri e 12 donne"

Trenta bambini, 8 madri e altre 12 donne: sarebbero i 50 ostaggi israeliani che Hamas dovrebbe rilasciare secondo l'accordo tra Israele e la fazione palestinese che il premier Benyamin Netanyahu ha sottoposto al governo per l'approvazione: lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz in uno degli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.

Ministro ultradestra Israele: "Brutta intesa, va respinta"

Bezalel Smotrich, leader della destra radicale di Sionismo religioso e ministro delle Finanze del governo Netanyahu, ha detto che la possibile intesa tra Israele e Hamas "è brutta e non deve essere approvata". Poi ha aggiunto che il suo partito resterà "come un muro" per la continuazione della guerra fino alla completa distruzione di Hamas.

Haaretz: "10 ostaggi rilasciati ogni giorno di tregua"

 Dovrebbero essere 10 gli ostaggi israeliani rilasciati ogni giorno di tregua in base al possibile accordo tra Hamas e lo Stato ebraico mediato dal Qatar. Lo ha riferito una fonte politica israeliana ad Haaretz, secondo cui Israele spera che il numero totale di ostaggi liberati possa raggiungere gli 80. La fonte ha confermato che la tregua dovrebbe durare 4-5 giorni, durante i quali le truppe resteranno nel nord di Gaza. L'intesa - sulla quale concordano esercito, Mossad e Shin Bet - riguarda gli ostaggi israeliani vivi, mentre i cittadini stranieri dovrebbero essere rilasciati in base ad accordi con i rispettivi Paesi.

Biden: 'Vicini a riportare gli ostaggi a casa'

"Siamo molto vicini a riportare alcuni degli ostaggi a casa". Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando che "la situazione è buona".

Fonti, il nipote del leader di Hamas ucciso a Gaza

Fonti palestinesi vicine ad Hamas, riprese dai media israeliani, hanno riferito che Jamal Muhammad Haniyeh, il nipote più grande del leader di Hamas Ismail Haniyeh - che vive in Qatar -, è stato ucciso in un attacco dell'esercito israeliano a Gaza. Anche l'altra nipote di Haniyeh, Raua Hamam, è stata uccisa di recente a Gaza.

Xi chiede una conferenza internazionale per la pace a Gaza

Il presidente cinese Xi Jinping chiede una "conferenza di pace internazionale" per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas.

Netanyahu convoca il gabinetto di guerra sugli ostaggi

Il gabinetto di guerra di Israele è stato convocato per stasera a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali. Sul tavolo gli aggiornamenti relativi all'accordo per la liberazione di ostaggi catturati da Hamas. Netanyahu, "alla luce degli sviluppi sulla liberazione dei nostri ostaggi", ha convocato il gabinetto di guerra alle 18 (le 17 in Italia), quello politico alle 19 e il governo alle 20, ha riferito l'ufficio del premier.

''Spero che avremo buone notizie fra breve'' sugli ostaggi, ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un incontro con un reparto dell'esercito. Sempre sul problema degli ostaggi Netanyahu ha spiegato: ''Stiamo facendo progressi. Non penso sia il caso di aggiungere parole, nemmeno in questo momento''. Il premier ha comunque ribadito che il primo obiettivo di Israele resta ''la distruzione di Hamas. Non ci fermeremo finche' non lo realizzeremo''.

Media Beirut, '5 membri di Hamas uccisi in Libano'

Cinque palestinesi, indicati come membri di Hamas, sono stati uccisi nel sud del Libano in un raid aereo israeliano. Lo riferiscono media locali concordanti, affermando che i cinque si trovavano a bordo di un'auto colpita da un drone nei pressi di Tiro. Altri media affermano che solo uno dei cinque era membro di Hamas. L'auto è stata colpita in pieno e i corpi sono carbonizzati, come è possibile vedere da video che circolano sui social media e provenienti dal luogo dell'attacco.

Il ministro Ben Gvir allarmato dall'accordo sugli ostaggi

Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra 'Potere ebraico', ha detto di essere allarmato dall'accordo che si profila per la liberazione di ostaggi israeliani catturati da Hamas. Secondo il Times of Israel Ben Gvir ha ammesso di non conoscerne i dettagli: ''Ma le voci che circolano - ha aggiunto - indicano che rischiamo di compiere un altro grave errore come nella liberazione di Shalit'': il caporale liberato nel 2011 dopo 5 anni di prigionia a Gaza in cambio di 1000 detenuti di Hamas, fra cui il leader attuale Yihia Sinwar. Un accordo analogo ''potrebbe rivelarsi un disastro''.

Israele, altri 2 soldati morti, il totale sale a 68

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati nell'operazione di terra nel nord di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Il totale ad ora è di 68 soldati morti.

Gaza: Cpj, almeno 50 i giornalisti uccisi da inizio guerra

E'salito ad almeno 50 il bilancio dei giornalisti e degli operatori dei media uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre scorso. Lo ha dichiarato ieri sera il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), in quello che è stato il mese più sanguinoso per i reporter da quando l'ong per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei giornalisti nel 1992. Il bilancio segna una "triste pietra miliare" e supera di gran lunga quello dei 15 reporter uccisi nella guerra in corso tra la Russia e l'Ucraina, secondo il Cpj. Nella giornata di sabato scorso sono stati cinque i giornalisti uccisi in Medio Oriente, segnando il secondo giorno più mortale del conflitto tra Hamas e Israele dopo il 7 ottobre. "I giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra", ha affermato in una nota Sherif Mansour, coordinatore del Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa.