ROMA - Cosa sta facendo il Governo Meloni per “garantire un celere trasferimento in Italia di Chico Forti”? A chiederlo sono i deputati Pd Orlando e Amendola in una interrogazione - a risposta in Commissione – ai Ministri degli esteri e della giustizia, Tajani e Nordio.
Nella premessa si ricorda che “Enrico Forti, detto Chico, sta scontando, dal 15 giugno 2000, una condanna all'ergastolo senza possibilità di liberazione anticipata negli Stati Uniti per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio 1998 a Miami; nel 2019, Forti ha manifestato la volontà di essere trasferito in Italia ai sensi dell'articolo 10 della Convenzione di Strasburgo del 1983 e nel dicembre 2020 il governatore della Florida, Ron De Santis, ha accolto tale istanza, che il Dipartimento di giustizia statunitense ha confermato, a condizione della completa esecuzione in Italia della pena dell'ergastolo per il detenuto”.
“Nel dicembre 2020, - si ricorda ancora – l'allora Ministro degli affari esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato l'impegno del Governo ad accelerare il più possibile il rientro di Chico Forti in Italia e successivamente, sono stati avviati, anche dal Ministro della giustizia, Marta Cartabia, contatti formali con gli Stati Uniti per dare attuazione al trasferimento in Italia di Forti; infine, nel 2023, la Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha contattato la famiglia di Chico Forti per assicurare il proprio impegno nella gestione della vicenda”.
Posto che “ad oggi, dopo ormai più di tre anni da quell'annuncio del Ministro pro tempore Di Maio, non si sono avute più notizie ufficiali dello stato del procedimento di trasferimento in Italia del nostro connazionale”, i due deputati chiedono di sapere “quale sia lo stato della procedura di trasferimento di Chico Forti in Italia e quali siano le motivazioni che ne stanno rallentando l'iter” e “quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo stia ponendo in essere per garantire un celere trasferimento in Italia di Chico Forti”.