Silvio Mignano, ambasciatore in Venezuela, ha fatto il punto sulla situazione nel Paese in vista delle elezioni del 4 marzo. "C'è aspettativa - ha spiegato il diplomatico - le informazioni stanno circolando, il sistema stesso genera interesse perché sono i Consolati che raggiungono gli elettori inviando loro il materiale. Si mandano i plichi per posta e non c'è esclusione di coloro che hanno diritto al voto e questo provoca un grande interesse tra chi segue la politica in Italia. Si tratta di un processo che viene messo in pratica per la quarta volta, infatti la legge che ha introdotto il voto all'estero risale al 2001, anche se in generale quel diritto si ha dalla introduzione della Costituzione Repubblicana. Ma prima ci si doveva recare in Italia, ora invece si può votare per posta. Quarta volta, anche per per molti sarà la prima". E se si tratta di nozioni ovviamente comuni a tutti i Paesi del mondo dove vivono cittadini italiani, per quello che riguarda il Venezuela, come buona parte del Sud America, le elezioni politiche italiane hanno un valore maggiore visto il numero di aventi diritto. Già, ma quanti sono in Venezuela gli italiani che potranno esprimere il proprio voto?". In Venezuela - ha aggiunto Mignano - attualmente gli italiani che hanno diritto al voto sono circa 95.000, anche se complessivamente i residenti nel Paese raggiungono quota 150.000".Numeri che però non rendono l'idea di che cosa significhi l'Italia per il Venezuela. "Infatti - ha sottolineato il nostro ambasciatore a Caracas - i discendenti di italiani dovrebbero essere all'incirca un milione". I plichi per il voto dovrebbero arrivare direttamente, ma se ciò non dovesse accadere per tutti, i residenti di Zulia, Falcon, Trujillo, Merida e Tachira dovranno rivolgersi al consolato di Maracaibo, mentre tutti gli altri dovranno fare riferimento a quello di Caracas.