La militarizzazione del confine tra Stati Uniti e Messico e il blocco dell’accesso all’asilo per le famiglie in fuga dalle violenze rischia di traumatizzare ulteriormente centinaia di bambini che dopo un viaggio lungo ed estenuante si trovano già in condizioni di grande vulnerabilità.
Questa la denuncia di Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – in merito alle azioni che il governo degli Stati Uniti potrebbe adottare nei confronti dei minori e delle loro famiglie che tentano di attraversare il confine Usa-Messico, unitamente ai trattamenti riservati dall’Amministrazione Usa ai bambini già presenti sul suolo americano.
“Save the Children non può e non resterà in silenzio di fronte al trattamento che il governo degli Stati Uniti sta riservando ai bambini e alle famiglie che migrano dai paesi dell’America centrale. Ci sono già più di 13.000 minori non accompagnati trattenuti dal governo negli Stati Uniti ed è fondamentale che i nuovi arrivati vengano trattati con umanità”, ha dichiarato Carolyn Miles, Presidente e Direttrice Generale di Save the Children negli Stati Uniti.
“Cercare asilo non è un crimine e usare i bambini come pedine per scoraggiare l’immigrazione è un atteggiamento senza scrupoli. Lavoriamo per difendere i diritti dei bambini e ci opponiamo fortemente sia alla separazione familiare che alla detenzione, poiché queste pratiche sono dannose e distruttive per il benessere di un minore”, ha proseguito Myles.
Centinaia di bambini vulnerabili fanno parte della carovana dei migranti partita dall’Honduras ed è necessario che l’Amministrazione Usa fornisca loro e alle loro famiglie la protezione di cui hanno bisogno.
“Eventuali modifiche all’accordo di Flores del 1997 possono rivelarsi gravemente dannose per i bambini. Per questo, nella fase attuale in cui si è chiamati ad esprimersi pubblicamente su regolamenti che consentirebbero la detenzione indeterminata dei minori, incoraggiamo tutti a farsi avanti e a dire la propria contro le modifiche proposte. Una cosa è certa: se tali modifiche dovessero entrare in vigore, bambini già di per sé traumatizzati lo saranno ancora di più”.
“Sarà la storia a giudicare come avremo agito oggi. In questo momento abbiamo una scelta chiara di fronte a noi: accogliere e proteggere minori traumatizzati e vulnerabili oppure schierare soldati e innalzare muri di filo spinato per impedire che raggiungano un luogo sicuro? Fornire l’asilo ai bambini che ne hanno bisogno è un dovere al quale non possiamo sottrarci e a chiedercelo non è soltanto la legge ma a che la nostra stessa umanità”, ha concluso Carolyn Miles.