Un giudice della Colombia ha ordinato l'arresto della leader indigena e difensore dei diritti umani Nilsa Ul Zape e della sua guardia del corpo Nelson Ramirez Paz con l'accusa di aver denunciato un falso attacco armato nei confronti della leader sociale. Lo riporta Infobae. Il presunto attacco è avvenuto a luglio dello scorso anno nel nord di Cauca. Mentre Zape viaggiava su un fuoristrada, due presunti uomini a volto coperto avrebbero sparato con fucili al veicolo, colpendolo fino a 15 volte e ferendo la guardia del corpo al braccio. L'accusa del giudice a Zape e Paz è di aver realizzato un "auto-attacco".
RISCHIANO 22 ANNI DI CARCERE
Per questo motivo, la leader sociale dovrà affrontare le accuse di frode, falsa denuncia, danni ai beni dello Stato e traffico, possesso e fabbricazione di armi da fuoco ad uso esclusivo delle Forze Armate. Leonardo Vergara, direttore di sezione delle procure di Cauca, ha dichiarato a W Radio di aver trovato delle incongruenze nelle indagini. Le analisi fatte dagli esperti hanno infatti rivelato che l'auto era parcheggiata e non occupata al momento dell'attacco. Se così non fosse stato, le persone all'interno del veicolo sarebbero morte o in gravi condizioni di salute. Il funzionario ha anche indicato che la ferita della guardia del corpo è stata effettuata con un'arma a 40 centimetri distanza dal suo braccio, e che le testimonianze delle vittime non coincidono l'una con l'altra. Ora, gli accusati potrebbero essere condannati a una pena minima di 22 anni di carcere.