Il sole si sta 'risvegliando' e si prepara a entrare in un nuovo ciclo di attività: lo indica la comparsa di una piccola macchia nell'emisfero settentrionale, svanita nell'arco di poche ore ma dalla firma inconfondibile tipica del nuovo ciclo.
È comparsa infatti ad una latitudine alta e aveva il campo magnetico invertito rispetto alle macchie del vecchio ciclo, che compaiono a latitudini basse. La macchia contraddice inoltre l'ipotesi secondo cui il Sole starebbe entrando in un Grande Minimo, ossia un lunghissimo periodo di attività molto bassa, caratterizzato dall'assenza di macchie solari.
La comparsa di questa macchia, "è sicuramente un indice che i campi magnetici del Sole si stanno riorganizzando, ma non si può ancora affermare che il minimo solare sia finito. Siamo ancora in una fase di transizione e il nuovo ciclo, ossia il 25/o, inizierà quando non si osserveranno più gruppi di macchie rispetto a quello precedente: adesso siamo solo all'alba di un nuovo ciclo", ha detto all'Ansa il fisico solare Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell'università di Trieste. La macchia infatti si è formata quando sul disco del Sole, a una latitudine più bassa c'era un gruppo di macchie del vecchio ciclo solare. La presenza contemporanea di macchie del nuovo ciclo e e del vecchio ciclo è, secondo l'esperto, "la tipica situazione di transizione, ovvero di passaggio dal vecchio al nuovo ciclo".
I cicli solari, che durano in media 11 anni e oscillano tra periodi nei quali il numero di macchie solari aumenta e si riduce, si sovrappongono sempre nei momenti di passaggip: macchie solari appartenenti al nuovo ciclo erano già state segnalate il 20 dicembre 2016 e l'8 aprile 2018. Tuttavia è impossibile stimare quando si concluderà questo periodo di transizione, perché, secondo Messerotti, "il sole è un sistema fisico complesso e la previsione dei suoi stati futuri è pressoché impossibile in base alle conoscenze attuali".