di Roberto Zanni

C'è un'altra Italia a Montevideo, in Uruguay, finalmente è tornata quella vera. Un nuovo ambasciatore, il dottor Fabrizio Petri, ma anche l'arrivo al porto della capitale uruguaiana per la prima volta dal 1952 dell'Amerigo Vespucci, uno dei nostri simboli, hanno ridato entusiasmo e speranza a tutta la grande comunità italiana. Cosa manca allora? L'hanno scritto, all'unisono e numerosissime, le associazioni italiane sparse nella capitale dell'Uruguay come in tutto il Paese: "ridateci Gente d'Italia". Abbiamo ricevuto (come pubblichiamo a parte) tantissimi messaggi, brevi, lunghi, non ha importanza, perchè il soggetto e la richiesta è una sola "ci auguriamo che Gente d'Italia possa tornare al più presto a fare il proprio lavoro tra di noi". Una dimostrazione d'affetto che ci ha commosso, sì è la parola giusta e allo stesso tempo ci ha ripagato delle innumerevoli angherie, menzogne che ci hanno colpito in questi ultimi due anni (ma ci sono anche i processi...). Perchè è questo che vale più di ogni altra cosa: sapere che i nostri lettori hanno fiducia in noi, credono in noi consapevoli che il nostro lavoro è trasparente, perchè alla fine sono loro i veri e unici giudici.

Ecco perchè le parole della grande collettività italiana in Uruguay rappresentano "l'apertura" del giornale online di oggi: perchè sono più importanti di qualsiasi altra notizia. 
Ci chiedono di tornare nelle edicole, nella versione cartacea e possiamo dire una cosa, manca a loro, ma manca tantissimo a noi. E anche la nostra speranza è di rivederci al più presto.
Roberto Zanni
Condirettore