Il Supremo tribunale federale (Stf) del Brasile ha ordinato l'arresto di Cesare Battisti, "per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione". L'ordine di arresto, emesso dal giudice Luiz Fux su richiesta su richiesta della Procuratrice Generale, Raquel Dodge, è immediatamente esecutivo.

CONDANNATO PER QUATTRO OMICIDI
Il 63enne ex leader dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia per quattro omicidi, vive in Brasile dal 2010, da quando l'ex presidente Inacio Lula da Silva, nell'ultimo giorno del suo mandato, gli concesse la residenza permanente. Ma il nuovo presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, che ieri ha ricevuto l'ambasciatore italiano, ha più volte annunciato, prima e dopo la sua vittoria elettorale, che avrebbe estradato l'ex terrorista. Secondo quanto riferito dai media brasiliani, i legali di Battisti presenteranno ricorso contro la decisione.

MELONI: PATRIE GALERE ASPETTANO
"Con Bolsonaro in Brasile si apre finalmente una falla nella rete dell'internazionale radical chic che per decenni ha protetto il terrorista rosso Cesare Battisti. Speriamo che la sua estradizione sia confermata presto, qui le patrie galere lo aspettano a braccia aperte". Lo ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

BONAFEDE: SODDISFATTI QUANDO SARA' IN ITALIA
"Il Supremo Tribunale Federale brasiliano, ha ordinato l'arresto di Cesare #Battisti. Sono state accolte le nostre richieste di rigettare il suo reclamo. È ciò per cui il @minGiustizia sta lavorando da tempo. Ma saremo soddisfatti solo quando Battisti sarà estradato in Italia". Così ha postato su Twitter il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il suo post è stato rilanciato dal vicepremier Luigi Di Maio.