di BRUNO TUCCI
Così una foto di Giorgia Meloni che si nasconde il viso dentro il suo giaccone diventa una notizia internazionale. La pubblica in prima pagina il Wall Street Journal, giornale americano, ed altri lo seguono. Per quale ragione? La premier ha fatto una gaffe durante un intervento in Parlamento? Si è servita di una fake news per attaccare gli avversari? Per carità, nulla di tutto questo. Vuole essere un atteggiamento spiritoso, perché Angelo Bonelli, esponente dei Verdi si è sentito offeso da quel gesto.
Il deputato dell’opposizione stava parlando alla Camera criticando l’intero governo, mentre Giorgia Meloni lo ascoltava. Chissà perché lui si è innervosito ed ha esclamato: “Non mi guardi con quegli occhi inquietanti”, ha detto alzando il tono della voce.
Per questo, allora, la Meloni ha voluto nascondersi per non “innervosire” ulteriormente il suo avversario. E’ successo il finimondo: la sinistra ha parlato di un atteggiamento irriverente, Bonelli è andato oltre: “Un presidente del consiglio dovrebbe avere una postura istituzionale diversa”. L’affabilità è un conto, il senso delle istituzioni un altro, affermano in coro i nemici di Giorgia, mentre Giuseppe Conte va giù ancora più duro: “Ha fatto bene a coprirsi la faccia perché l’ha persa completamente”.
Insomma, per molte ore sui social e i talk show in tv non si è parlato d’altro. La foto incriminata e molte altre sono apparse sugli schermi con commenti pro e contro. E’ serio tutto questo bailamme? In un paese assillato da molti problemi, con l’inflazione che non arretra come dovrebbe, con i migranti che invadono i nostri porti, con le università e gli studenti che rendono infuocate le giornate degli atenei, la battaglia politica può perdere tempo prezioso su una vicenda così banale? Le polemiche dovrebbero avere altri obbiettivi con l’opposizione che svolge democraticamente i suoi compiti e la maggioranza che difende il suo operato.
Non pensiamo che una foto, spiritosa o no che sia, forse fuori luogo, possa scatenare una bagarre che ha addirittura varcato l’Oceano.
Oggi sono altre le piaghe che riguardano l’Italia, l’Europa e l’intero occidente: ci sono due guerre che provocano morti e danni a ripetizione, c’è una Russia che come invasore qual è, pochi criticano, mentre altri per converso parlano di Palestina che deve subire gli attacchi dei nemici provocando la fame e la sopravvivenza.
Da noi, in Italia, ogni argomento è buono per creare due fazioni: i Guelfi e i Ghibellini. Ci si batte all’infinito per una competizione elettorale che ha riguardato due regioni, la Sardegna e l’Abruzzo. Nella prima il centro sinistra ha vinto, pur essendo diviso; nella seconda il campo largo, anzi extralargo, ha perso clamorosamente. Ora sta avvenendo lo stesso per una terza regione, la Basilicata, che non è tra le più popolose del nostro Paese.
Se questo “delirio politico italiano” fosse stato criticato aspramente dalla stampa straniera non avremmo avuto nulla a che ridire. Ma, francamente, dividere il Paese (con l’aiuto dei partiti di qualsiasi colore) per una foto considerata (a ragione?) irrispettosa ce ne passa. Anzi, si è lontani anni luce da ragionamenti che abbiano una credibilità. Per favore, non lasciamoci prendere in giro da chi non vede l’ora di attaccare l’Italia perché “culturalmente superiore” a molte altre nazioni vicine e lontane.