"Siccome non vogliamo determinare la morte delle testate noi abbiamo fatto un piano di decrescita del finanziamento che riguarda il triennio, una riduzione graduale del fondo per l’editoria in tre anni" ha detto il vicepremier Luigi Di Maio annunciando un nuovo emendamento alla legge di Bilancio al Senato.
Il testo di cui ha parlato il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, appena depositato a Palazzo Madama dai senatori del Movimento 5 Stelle (a partire dal capogruppo Stefano Patuanelli), conferma l’obiettivo di un precedente emendamento presentato alla Camera ma ritirato: l’abolizione dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici.
La novità sta in un avverbio, "progressivamente", secondo uno schema triennale: nel 2019 le risorse per ciascuna impresa editoriale saranno ridotte "del 20% della differenza tra l’importo spettante e 500mila euro"; l’anno successivo del 50% e,infine, nel 2021 del 75 cento. Quanto a quotidiani e periodici italiani diffusi prevalentemente all’estero per il triennio viene stabilito un tetto complessivo ai contributi di un milione di euro. Confermata, infine, la volontà di sostenere e valorizzare "progetti, da parte di soggetti sia pubblici che privati, finalizzati a diffondere la cultura della libera informazione plurale, della comunicazione partecipata e dal basso, dell’innovazione digitale e sociale": una formula per indicare il mondo dei blog e delle piattaforme web.
Sempre in tema di editoria, lo stesso gruppo di senatori dei Cinque stelle ha presentato un emendamento per un aiuto agli "esercenti di attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici": per il prossimo biennio agli edicolanti sarà concesso un credito d’imposta "parametrato agli importi pagati a titolo di Imu, Tasi, Cosap e Tari" con un tetto di 1.500 euro. Nel 2019 previsti dieci milioni di euro che l’anno successivo diventeranno quindici. (sole24ore)