GINEVRA - Nel 2023 sono stati circa 157mila i rifugiati e migranti arrivati in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, tra cui circa 26.800 minorenni di cui 17.319 minori stranieri non accompagnati. Per tutto l’anno, l’isola di Lampedusa è stato il principale punto di arrivo via mare, con circa il 70% degli arrivi totali. Un aumento significativo degli sbarchi è stato inoltre registrato anche in altre regioni meridionali, come Calabria e Puglia.
Altri ingressi hanno interessato le frontiere terrestri del Nord del Paese con gli arrivi dalla rotta balcanica, per i quali però non sono disponibili dati aggiornati.
La rotta migratoria del Mediterraneo Centrale si attesta ancora tra le più pericolose: nel 2023 sono state circa 2.476 le persone morte o disperse nel Mediterraneo centrale di cui oltre 90 persone di minore età.
Questi i dati emersi dal nuovo Rapporto Annuale 2023 del Programma a sostegno di bambini, adolescenti e famiglie migranti e rifugiati in Italia dell’Unicef.
Sebbene nei primi mesi del 2024, gli arrivi siano diminuiti rispetto allo stesso periodo del 2023 – con 16.090 persone tra cui 2.351 minori stranieri non accompagnati – cresce però la percentuale di minori stranieri non accompagnati sul totale di persone arrivate, pari al 14,6% contro il 10% dell’anno precedente (stesso periodo).
Secondo il Rapporto, l’Unicef ha raggiunto lo scorso anno oltre 37 mila persone con interventi frontali, tra cui: 29.406 minorenni con interventi di protezione (azioni di tutela dei diritti e migliori standard di accoglienza e protezione) incluso prevenzione e risposta alla violenza di genere; 295 adolescenti inseriti in affido familiare e/o supportati da mentori; 7.587 minorenni hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze linguistiche, digitali e trasversali.
Tra i risultati raggiunti, anche attraverso il supporto delle piattaforme digitali, il Rapporto evidenzia 3.969 MSNA e giovani migranti e rifugiati iscritti alla piattaforma U-Report On The Move per un totale di 13.000 iscritti; 160.506 Persone raggiunte con interventi diretti di protezione incluso prevenzione, mitigazione e risposta alla violenza di genere attraverso interventi diretti e informative online; 829.000 in totale le persone raggiunte con messaggi di prevenzione e accesso ai servizi.
In continuità con gli anni precedenti, nel 2023 l’Unicef ha risposto alle sfide legate al bisogno di protezione di bambini e adolescenti, attraverso attività di supporto legale, sanitario, supporto per la salute mentale e sostegno psicosociale in modalità frontale e online. Sono stati rafforzati i sistemi basati sul supporto comunitario come l’affido familiare, il modello di mentoring e il sistema di tutori volontari. Tra le attività anche il rafforzamento dell’offerta e accessibilità dei servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere per donne e ragazze rifugiate e migranti, anche attraverso spazi sicuri per donne e ragazze e la costituzione di una comunità di pratiche dedicata, per rafforzarne l’azione. Sono stati inoltre promossi programmi di sviluppo delle competenze e orientamento professionale per l’inclusione sociale di minorenni con background migratorio, rafforzate le competenze linguistiche degli studenti neoarrivati, promosse opportunità di partecipazione e ascolto.
L’intervento d’emergenza in frontiera è stato supportato attraverso “PROTECT”, il progetto finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), finalizzato a rafforzare gli interventi di protezione e inclusione a favore di bambini, adolescenti, giovani e donne rifugiati e migranti in Italia.
“Siamo fieri del lavoro svolto con istituzioni e partner in Italia, perché ci permette di affermare che migliorare la condizione dei minori rifugiati e migranti non è un’astrazione, ma un’opzione percorribile”, commenta Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore del programma in Italia dell’ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale. “Anche in un anno in cui il numero di arrivi in Italia è aumentato considerevolmente, l’Unicef, con i suoi partner, ha ottenuto risultati senza precedenti raggiungendo un numero sempre maggiore di minori rifugiati e migranti. È possibile assicurare a ogni bambino e bambina l’accesso a cure e presa incarico adeguata. È possibile creare percorsi che assicurino la piena inclusione sociale. Il nostro lavoro dimostra che si può fare e che ora è più importante che mai mettere a sistema le soluzioni che stiamo sperimentando”.
Nel 2023, i partner del programma sono stati: AIPI Cooperativa Sociale, Approdi, Arci APS, Arciragazzi, Borgo Ragazzi Don Bosco, Centro PENC, Coordinamento nazionale Comunità d’accoglienza (CNCA), INTERSOS, Fondazione ISMU, Junior Achievement Italia, Refugees Welcome Italia e Save the Children Italia, oltre ai partner istituzionali, alle Università, al settore privato e ai media.
L’intervento sarà portato avanti per tutto il 2024 con l’obiettivo di raggiungere oltre 48mila persone.