Per lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre salgono ad oltre 500 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate all’estero nel 2018 con il record storico dei brindisi Made in Italy grazie all’aumento del 6% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti in occasione del Capodanno dalla quale si evidenzia che a fine anno per il 2017 sarà raggiunto per la prima volta il record storico dell’esportazioni all’estero per un valore superiore a 1,5 miliardi, sulla base delle previsioni sui dati Istat.
Fuori dai confini nazionali – sottolinea la Coldiretti – i consumatori più appassionati sono gli inglesi che non sembrano essere stati scoraggiati dalla Brexit e sono nel 2018 il primo mercato di sbocco delle spumante italiano con le vendite che fanno registrare un aumento del 5%, di gran lunga davanti agli Stati Uniti dove comunque si rileva un balzo del 13%, mentre in posizione più defilata sul podio si trova la Germania – spiega la Coldiretti – che "incassa" una crescita del 6%.
Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono tra gli altri il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese, tanto che proprio sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 21%. Ma lo spumante italiano – aggiunge la Coldiretti – piace anche a Putin, visto l’incremento del 21% in Russia nonostante le tensioni e i problemi causati dal perdurare dell’embargo su una serie di prodotti agroalimentari Made in Italy. E un aumento in doppia cifra si riscontra anche in Giappone, con +18%.
L’andamento della domanda – conclude la Coldiretti - è positivo anche in Italia dove rimangono solo tre bottiglie su dieci prodotte con le feste di fine anno fanno registrare il massimo di domanda dello spumante italiano con circa 68 milioni di tappi di spumante stappati, in aumento del 3% rispetto allo scorso anno.
IL BOOM DELLO SPUMANTE ITALIANO ALL’ESTERO
Principali clienti Incremento percentuale
Gran Bretagna +5%
Stati Uniti +13%,
Germania +6%.
Francia +21%
Russia +21%
Giappone +18%
Elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2018