TIRANA - L’Albania è sempre più frequentemente scelta come meta di elezione da parte di connazionali che decidono di trasferirsi in questo Paese per trascorrervi la pensione, beneficiando del contesto generalmente accogliente e di alcune agevolazioni fiscali. A fronte di ciò, sono giunte all’Ambasciata d'Italia a Tirana diverse lamentele da parte di connazionali che sono incappati in episodi negativi, per essersi affidati a “facilitatori” (agenzie, associazioni, patronati privi di riconoscimento, sedicenti avvocati, ecc.) al momento del loro trasferimento in Albania. Detti “facilitatori”, secondo quanto riportato dall'Ambasciata stessa, si adopererebbero direttamente od indirettamente come intermediari per l’ottenimento di servizi anagrafici in cambio di costose “commissioni”, nonostante questi stessi servizi siano spesso offerti gratuitamente o a tariffe ordinarie da parte dell’Ambasciata o dai competenti Uffici pubblici albanesi.
Di qui le lamentele da parte di connazionali, che avrebbero appreso tale circostanza soltanto in un secondo momento, a pagamento già erogato a favore di “facilitatori”.
Poiché in taluni casi i “servizi” offerti da “facilitatori” potrebbero configurare vere e proprie ipotesi di reato (tra cui la truffa), l'Ambasciata ha invitato i connazionali a prestare la massima attenzione e a segnalare tempestivamente all’Ambasciata eventuali episodi negativi di cui sarebbero stati vittima, in modo da consentire l’adozione di ogni opportuna misura in raccordo con le competenti Autorità giudiziarie italiane ed albanesi.