Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan visitera' sabato l'Arabia Saudita, dove incontrera' il principe ereditario Mohammed bin Salman, e domenica Israele, dove avra' un faccia a faccia col premier Benyamin Netanyahu: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
Nella sua visita in Israele, Sullivan sollevera' la questione dell'offensiva israeliana a Rafah, ha spiegato Kirby.
L'esercito israeliano ha recuperato la scorsa notte a Gaza i corpi di 3 ostaggi uccisi da Hamas al Nova Festival il 7 ottobre.
I loro cadaveri erano stati portati dai miliziani nella Striscia e tra loro c'è anche quello di Shani Louk, l'israelo-tedesca di 23 anni la cui foto, su un pick up dei miliziani di Hamas e forse già morta, fece il giro del mondo.
L'annuncio del portavoce militare Daniel Hagari, in una conferenza stampa indetta in mezzora, ha fatto ripiombare il Paese, alla vigilia dello Shabbat, in un'atmosfera di dolore e di rabbia mentre Israele continua con le sue operazioni a Rafah e Jabalya. Nonostante l'occidente gli chieda di fermarsi.
Con l'Italia che si è fatta promotrice di una lettera, firmata anche dai ministri degli Esteri di 13 Paesi, al ministro israeliano, Israel Katz, in cui si sottolinea la contrarietà ad un'operazione su vasta scala nella città al confine con l'Egitto. Israele ha diritto a "esercitare il proprio diritto alla difesa" ma "deve rispettare il diritto internazionale" e l'operazione su larga scala a Rafah "avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile", scrivono le diplomazie di Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del sud, coordinati da Antonio Tajani per la presidenza del G7. E chiedono "un piano credibile per proteggere i civili".
I 13 ministri hanno poi sottolineato che Israele deve consentire "l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza attraverso tutti i valichi pertinenti, compreso quello di Rafah" mentre è di oggi la notizia che sono arrivati i primi aiuti dal molo galleggiante realizzato dagli Usa e completato nei giorni scorsi.
Dell'operazione a Rafah e delle sue conseguenze si sta dibattendo, su richiesta del Sudafrica, alla Corte internazionale dell'Aja. Oggi è stata la volta della contro arringa di Israele secondo cui la denuncia di Pretoria è "una presa in giro" della "atroce accusa di genocidio. Del tutto separata da fatti e circostanze".
Tornando ai corpi degli ostaggi recuperati a Gaza, oltre a Shani ci sono quelli di Amit Buskila (28 anni) e Itzhak Gelerenter (56). Tutti e tre erano al Festival musicale di Nova vicino al kibbutz Beeri, attaccato da Hamas il 7 ottobre. Ma, erano riusciti a fuggire, rifugiandosi nel kibbutz di Mefalsim a ridosso dall'enclave palestinese. Ma sono stati raggiunti dai miliziani della fazione islamica "uccisi in maniera atroce", ha detto Hagari senza specificare in quale parte di Gaza siano stati trovati, grazie ad un'azione congiunta di intelligence tra lo Shin Bet (la Sicurezza interna di Israele) e l'esercito stesso avviata sulla base di "informazioni ottenute durante gli interrogatori dei terroristi catturati". I resti sono stati portati in Israele per il riconoscimento mentre il premier Benyamin Netanyahu ha detto di avere il "cuore spezzato per una perdita così grande". Poi ha aggiunto che Israele "riporterà a casa tutti gli ostaggi: vivi e morti". "Il ritorno del corpo di Shani è la risposta definitiva per la nostra famiglia", sono state le meste parole del padre della ragazza, Nissim Louk.
Al 224/esimo giorno di guerra, l'Idf ha continuato ad operare nella parte est di Rafah e a Jabalya, nel nord della Striscia, dove sono in corso "intensi combattimenti armati" con i miliziani di Hamas anche nel centro della città. L'Idf li ha definiti tra "i più violenti" della guerra ed ha annunciato l'uccisione di più di "60 terroristi". Hamas ha parlato di "forte resistenza al nemico". E non accenna a diminuire di intensità, nel nord di Israele, lo scontro con gli Hezbollah.
L'Idf - secondo i media - ha colpito sotto Sidone dove sono stati uccise "tre persone, tra cui due cittadini siriani" e un comandante degli Hezbollah. Dal Libano sono arrivati circa 75 razzi.