Il presidente dell'Argentina, Javier Milei, ha firmato insieme a 18 governatori (su un totale di 24) il cosiddetto 'Patto di Maggio'.
Si tratta di un insieme di dieci impegni con cui l'attuale governo vuole stabilire una tabella di marcia comune, che comprende soprattutto l'inviolabilità della proprietà privata, il raggiungimento dell'equilibrio fiscale e la riduzione della spesa pubblica al di sotto del 25% del Pil.
"L'Argentina è di fronte a una svolta.
I punti di svolta nella storia di una nazione non sono momenti di pace e tranquillità. Sono momenti di difficoltà e di conflitto, dove tutto sembra in salita. Sono momenti in cui l'abisso diventa così evidente che il cambiamento diventa un obbligo e un'urgenza", ha affermato il leader ultraliberista in un discorso dopo la firma del documento.
Milei ha poi ringraziato i governatori che si sono recati a Tucumán per sottoscrivere il testo, definendolo "un atto di grandezza" e di "amore per il Paese", in contrapposizione ai leader politici, sociali e sindacali che non sono intervenuti perché "si sono messi i paraocchi ideologici" o per "l'ostinazione nel non voler rinunciare ai privilegi".