In questa Italia dove aumenta un po’ tutto, tranne gli stipendi dell’ex ceto medio (ormai ceto quasi povero) e dei più poveri (ormai ceto poverissimi), poteva mancare la notizia del rincaro dei prezzi dei gelati? Ovviamente no. Il prezzo dei gelati, dice il Centro di formazione e ricerca sui consumi, è aumentato di circa il 30% negli ultimi tre anni. Non male.
Il Crc ha elaborato i dati pubblicati sull’apposito osservatorio Mimit, mettendo a confronto i prezzi attuali di una vaschetta di gelato da 1 kg in tutte le città italiane con quelli in vigore nel 2021.
Il primo dato che emerge dalla ricerca è quello relativo al prezzo medio del gelato industriale in vaschetta in Italia, che si attesta oggi a 5,86 euro al chilo, contro una media di 4,52 euro/kg del 2021, con un rincaro in tre anni del +29,6% – spiega il Crc -. Aumenti quasi doppi rispetto al tasso di inflazione, che nel triennio 2021-2022-2023 si è attestata al 15,7%.
Situazione analoga nel settore dei gelati artigianali, dove i prezzi variano dai 20 ai 28 euro al kg (tra +20% e +30% sul 2021), mentre per un cono piccolo si spendono in Italia in media 2,7 euro, arrivando a sfiorare i 5 euro in alcune gelaterie del centro storico di Roma.
“Alla base dei forti rincari del gelato in Italia vi sono solo in parte gli incrementi delle quotazioni delle materie prime, dal cacao allo zucchero, che hanno influito sui costi a carico dei produttori – spiega il presidente del comitato scientifico Crc, Furio Truzzi -. Gli aumenti sono semmai da attribuire ad una domanda in costante crescita, spinta anche dai turisti stranieri, al punto che per questa estate si prevedono consumi in salita del +6% con punte del +12% nelle città d’arte. Un business quello del gelato che sfiora in Italia i 2 miliardi di euro per quello industriale, con consumi pro-capite pari a 2,14 kg, e raggiunge i 3 miliardi per quello artigianale, dove la spesa annua è salita a circa 43 euro a cittadino”.