di MARIA VITTORIA PREST

Tutor e autovelox non fa più differenza. Valanga di multe in arrivo per eccesso di velocità dopo una sentenza della Corte di Cassazione che elimina l’obbligo di segnalazione differenziata fra tutor e autovelox.

Lancia l’allarme su TikTok un avvocato, Angelo Greco e subito altri siti rilanciano e spiegano. La legge per tutti chiarisce: “Multe per eccesso di velocità: il conducente non sarà più in grado di verificare se l’apparecchio segnalato misura la velocità media”.

E aggiunge. “Potrebbero essere denominati “tutor invisibili” i nuovi dispositivi di controllo elettronico della velocità che d’ora in poi vedremo ai margini delle strade”.

C’è solo un modo per evitare multe e incidenti: guidare con prudenza

La nuova definizione, prosegue il sito, deriva da una recente decisione della Cassazione, secondo la quale non è più obbligatorio specificare agli automobilisti, tramite cartellonistica stradale, se le telecamere rilevano la velocità media o quella istantanea.

Cambia così una interpretazione consolidata che, fino a oggi, era stata ritenuta pacifica.

Nessuna norma, specifica la Corte nell’ordinanza n. 19377/2024 del 15 luglio 2024, impone alla segnaletica di indicare se lo strumento installato dalla polizia è un tutor o un autovelox. È sufficiente che sia indicata, con un congruo anticipo rispetto al luogo di rilevazione, la possibilità di “controllo elettronico della velocità” e null’altro.

Un unico cartello per qualsiasi tipo di apparecchio.

Secondo la Cassazione, l’articolo 142 codice della strada prevede l’utilizzabilità delle medesime apparecchiature di controllo della velocità istantanea “anche per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati” a patto che siano “segnalate e ben visibili”. Dunque le stesse telecamere possono essere utilizzate sia per l’autovelox che per il tutor, indistintamente. Così come unico deve quindi essere anche il cartello di avviso ai conducenti.

Biagio Romano su Amministrazione agile parte dall’intervento su TikTok dell’avvocato Angelo Greco.

La Corte di Cassazione, come spiegato da Greco, ha ribaltato un principio finora dato per scontato: quello riguardante la distinzione tra tutor e altri sistemi per il controllo elettronico della velocità in strada. Grazie alla nuova decisione dei giudici, infatti, tramite la cartellonistica stradale non sarà più necessario specificare se si tratti di dispositivi in grado di rilevare la velocità media o quella istantanea.

Le nuove indicazioni fornite dalla giurisprudenza potrebbero mettere in serie difficoltà gli automobilisti, commenta La legge per tutti.

Rischio di tamponamenti

Non capita di rado che, dopo aver oltrepassato la telecamera, ci si distragga e, dimenticando gli avvisi visti poco prima, si superino i limiti di velocità.

Ma cosa accadrebbe se, dopo qualche chilometro, il conducente si trovasse di fronte a un cartello bianco con l’icona del cappello della polizia nero, segnale quest’ultimo che indica la fine del tratto in cui viene misurata la velocità media? Sempre ammesso che ci si accorga della sua presenza (essendo molto più piccolo rispetto al precedente avviso di “controllo elettronico della velocità”), si frenerebbe all’improvviso. La drastica riduzione della velocità o l’arresto completo dell’auto contribuirebbero a ridurre la media di percorrenza del tratto stradale evitando la multa. Con conseguente rischio di tamponamenti.