(foto Ansa)

Pochi, nemmeno 2.200 abitanti, ma litigiosi.

La cittadina di Sequals, sarebbe rimasta nell'alacre ma placido anonimato della tranquilla provincia di Pordenone se non fosse stato per quel gigante buono che dagli Stati Uniti ne avrebbe fatto rimbalzare il nome in tutto il pianeta, Primo Carnera. Proprio intorno al suo nome, dopo oltre 91 anni da quando l'omone vinse - primo italiano - il titolo di campione mondiale dei pesi massimi di pugilato, i cittadini di Sequals si scontrano.

L'idea di intitolargli lo stadio locale non è piaciuta a parte della cittadinanza: "Carnera era fascista, non possiamo intitolargli lo stadio". A portare la bandiera della contestazione sono i residenti di Lestans, che non è solo una delle due frazioni (oltre a Solimbergo e a Sequals stesso) del Comune, è anche quella dove sorge lo stadio. Il Comune infatti è piccolo ma si estende su una superficie di 28 chilometri quadrati, frazionati appunto. Lestans dista cinque chilometri dal centro cittadino, che è più piccolo e anche meno popolato rispetto al migliaio di anime della frazione.

Non accettano compromessi: per via della militanza fascista dell'eroe si sono rivolti al sindaco Enrico Odorico chiedendogli di sospendere l'iter burocratico per l'intitolazione. Difficile quantificare quanta sincera fede nel fascismo ci fosse nell'emigrante costretto a lasciare il Friuli povero per la Francia prima e gli Stati Uniti dopo. Difficile dire quanto fascismo ci fosse nei pensieri dei 197 centimetri di muscoli che nel 1933 al Madison Square Garden di New York, affrontarono Jack Sharkey, detentore del titolo, strapazzandolo con montanti fino a mandarlo al tappeto al sesto round. Certo, Mussolini ne capiva di comunicazione e non perse l'occasione di celebrare il primo italiano che indossava la cintura di campione del mondo. L'America gli decretò un trionfo straordinario; Mussolini stesso lo accolse indicandolo come simbolo della invincibile forza, diretto erede della inesauribile virilità romana.

Carnera si esibì in camicia nera e ovunque capitava alzava il braccio teso, sul petto portava appuntato il distintivo littorio. Ma, prescindendo dalla personale vicinanza al regime, in quegli anni l'Italia intera era affascinata dal fascismo. Nel mondo dello sport, si ricorda il caso del calciatore Bruno Neri che si rifiutò di tendere il braccio prima di una partita. Come nel mondo accademico: nel Paese solo 12 professori rifiutarono il giuramento fascista. Non risulta che Carnera si sia macchiato di squadrismo o altre colpe gravissime, dunque all'appartenenza politica andranno affiancati altri elementi di valutazione per decidere se farne campeggiare il nome sullo stadio della sua Sequals.