L'Idf ha condotto "un attacco mirato a Beirut contro il comandante" di Hezbollah "responsabile dell'omicidio dei bambini a Majdal Shams e dell'uccisione di numerosi altri civili israeliani".
Lo ha detto il portavoce militare di Israele secondo cui "al momento non ci sono cambiamenti nelle linee guida difensive dell'Home Front Command. Se verranno apportate modifiche, verrà rilasciato un aggiornamento".
"Hezbollah ha oltrepassato la linea rossa": lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant pochi minuti dopo l'attacco dell'Idf a Beirut.
L'alto dirigente di Hezbollah ucciso nell'attacco dell'Idf a Beirut è Fouad Sukar, considerato il numero due dell'organizzazione guidata da Hassan Nasrallah. Lo riferiscono i media israeliani.
Media vicini a Hezbollah, ripresi dai siti israeliani, hanno confermato che un comandante delle milizie sciite è stato eliminato nell'attacco israeliano.
"Continuiamo a credere che la diplomazia sia ancora la strada migliore", ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato Usa Vedant Patel in un briefing con la stampa. "Il nostro sostegno a Israele è incrollabile, ma non vogliamo un'escalation", ha aggiunto.
Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco che ha ucciso un civile israeliano nel kibbutz Ha Goshrim, affermando di aver lanciato decine di razzi contro una vicina base militare.
Dall'8 ottobre, gli attacchi guidati da Hezbollah hanno provocato 25 morti tra i civili israeliani e 18 tra soldati e riservisti dell'IDF. Secondo l'esercito, nell'attacco sono stati lanciati 10 razzi dal Libano, la maggior parte dei quali è stata intercettata dall'Iron Dome. L'Idf ha fatto sapere che sta bombardando il sito di lancio con l'artiglieria.
"Non ci aspettiamo un'invasione di terra israeliana, ma se dovesse succedere, siamo pronti. Se decidessero di entrare in Libano, metteremmo piede in Galilea": così alcuni membri di spicco Hezbollah hanno detto a Al Jazeera che la milizia libanese risponderà a qualsiasi "aggressione" israeliana, anche se di natura e dimensioni limitate. "La leadership della resistenza deciderà la forma e la portata della risposta a qualsiasi potenziale aggressione", hanno affermato esponenti di Hezbollah.
L'Idf si ritira da Khan Younis dopo le ultime operazioni
L'esercito israeliano ha comunicato che la 98ma divisione si è ritirata da Khan Younis, nel sud di Gaza, dopo le ultime operazioni durate poco più di una settimana. L'Idf afferma che negli ultimi giorni le truppe hanno ucciso oltre 150 terroristi, demolito tunnel e altri siti utilizzati da Hamas. Inoltre, i riservisti della 252ma divisione che operano nell'area del corridoio Netzarim hanno ucciso diversi uomini armati durante i raid contro siti di Hamas.
La difesa civile di Gaza ha annunciato che l'operazione militare israeliana lanciata il 22 luglio a Khan Younis, nel sud della Striscia, ha provocato circa 300 morti. "Dall'inizio dell'invasione di terra israeliana nelle regioni orientali del governatorato di Khan Younis, iniziata il 22 luglio e durata otto giorni, la difesa civile e le squadre mediche hanno recuperato circa 300 martiri, molti dei quali sono cadaveri in decomposizione", ha dichiarato all'Afp il portavoce della difesa civile Mahmoud Bassal.
Idf: 'I corpi di alcuni ostaggi non saranno mai ritrovati'
Dopo le recenti operazioni di recupero, le Forze di difesa israeliane sono arrivate a comprendere che esiste la possibilità che i corpi di alcuni ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre non vengano mai più ritrovati. Lo ha appreso il Times of Israel. La valutazione arriva mentre 111 dei 215 ostaggi rimangono a Gaza, ormai da quasi 300 giorni, compresi i corpi di 39 morti confermati dall'Idf.