Lukaku con la maglia della Roma

di MIMMO CARRATELLI

Grande, grosso e tardone, 31 anni, 93 chili, un metro e 91, Romelu Lukaku, sangue africano, nato in Belgio, irrompe nella storia dei centravanti azzurri con le misure sgargianti di Mister Universo, cresciuto da bimbo col latte allungato con l'acqua da mamma Adolphine nella povertà dei primi tempi ad Anversa.

Mai il Napoli ha avuto al centro dell'attacco una presenza così imponente, un numero 9 così extra-large, una punta tanto sontuosa. I centravanti di fisico gagliardo, tra i più combattivi, diciamo Jeppson e Vinicio, arrivavano al metro e 80, undici centimetri sotto il livello di Lukaku. Cavani era un metro e 84. Un centimetro più alto Osimhen. Romelu li sovrasta tutti. Maestoso come un re d'Africa con la ghirlanda di 386 gol in 755 partite giocate in sei club e col Belgio (in assoluto il miglior cannoniere della rappresentativa nazionale, 85 reti), quindici anni sul campo da che aveva 16 anni e 11 giorni nella prima partita con l'Anderlecht.

Un uomo, una montagna magica che ha smosso diecine di difese e mosso 318 milioni di euro nei suoi altisonanti passaggi da una squadra all'altra, dai 35 milioni del primo trasferimento dall'Anderlecht all'Everton, agli 85 milioni pagati dal Manchester United, al ping-pong tra Chelsea e Inter, la squadra inglese lo cede al club milanese per 65 milioni, il club italiano lo rivende alla squadra londinese per 115 milioni, in ultima la Roma pochi spiccioli per il prestito, 5,8 milioni. Una macchina di soldi e di gol.

Giunge al Napoli per una cifra d'occasione, si fa per dire, dimezzandosi lo stipendio per il feeling con Conte. Ha voluto il Napoli per tornare con l'allenatore che lo ha reso felice, campione d'Italia con l'Inter tre anni fa segnando 24 gol e saltando due sole partite davanti alle braccia alzate di Conte, mentre nasceva la stella di Lautaro Martinez (17 gol). Stagione irripetibile per la brillante condizione fisica di Romelu messa a lucido da Conte.

Questo, tre anni dopo, sarà il problema che impegnerà il nutrizionista Tiberio Ancora e il preparatore Costantino Coratti, la battaglia contro il girovita e la massa grassa di Romelu al quale Conte non perdonerà nulla dopo averne fatto un acquisto indispensabile per la partenza di Osimhen.

Se ne va un centravanti istintivo, acrobatico, fulminante, con due placche e diciotto viti nel viso dopo lo scontro con Skriniar, finalizzatore eccelso dello scudetto (26 gol), cinque anni più giovane di Lukaku, in arrivo un attaccante di esperienza che riempie l'area, capace di impegnare due difensori, che gioca "di squadra", sponde e assist, velocità ancora apprezzabile nel contropiede, nei tempi migliori la stessa velocità di Osimhen.

Nel campionato italiano, quattro stagioni, tre con l'Inter, una con la Roma, Lukaku ha lasciato il segno di 70 gol, sette ne ha fatti al Genoa, sei al Sassuolo, quattro al Napoli, uno solo alla Juventus, quattro al Milan. L'anno scorso con la Roma 13 gol in campionato e 7 in Europa League. Senza fortuna all'ultimo Europeo, tre gol annullati. La "zampata" resiste. Il vigore fisico impegna ancora i difensori più forti. Non è facile contenere l'abbondanza fisica di Romelu. Una testuggine africana. Può fare reparto da solo.

Abbondano gli esterni offensivi giovani: il brasiliano Vinicius 24 anni del Real Madrid, il francese di origini ghanesi Mbappé 26 del Real Madrid, lo spagnolo di origini ghanesi Nico Williams 22 dell'Athletic Bilbao, lo spagnolo di padre marocchino Yamal 17 del Barcellona, l'ucraino del Chelsea Mudryk 23 anni, il brasiliano Savio 20 del Manchester City, l'argentino Garnacho 20 del Manchester United, il belga di origini ghanesi Doku 22 anni del Manchester City.

S'è perso lo stampo dei centravanti. Giroud ha 37 anni, Lewandowski 36, Henry Kane 31. Sono appena due i centravanti giovani, il serbo Vlahovic della Juventus e il norvegese Haaland del Manchester City ventiquattrenni, Lautaro Martinez ha già 27 anni.

Il centravanti, grande protagonista del calcio antico, fatica a farsi largo. Se il Napoli prende Lukaku a 31 anni, il Milan riporta in Italia il coetaneo Alvaro Morata e l'Inter ingaggia l'iraniano Taremi (32 anni). L'età non conta più per i numeri 9, ce ne sono pochi in circolazione, si prendono i trentenni.

Su un pianeta vecchio, sono vecchi i centravanti. Silvio Piola fece gli ultimi sette gol a 41 anni col Novara, Altafini a 38 anni l'ultimo gol con la Juventus, Pippo Inzaghi a 39 anni l'ultima rete col Milan, Vinicio a 36 anni segnò gli ultimi sette gol col Vicenza. Se i "vecchi" resistono, vuol dire che non ci sono giovani che avanzano.

Nell'albo d'oro del Napoli, il centravanti è stato sempre una "stella", da Attila Sallustro a Vinicio, Altafini, Savoldi, Careca, Giordano, Cavani, Higuain, Osimhen, senza dimenticare il piccolo Mertens, 1,69, ventidue centimetri "sotto" Lukaku, 148 gol in nove stagioni in maglia azzurra. Continua a giocare in Turchia a 37 anni e, quando smetterà, tornerà a Napoli e alla sua casa di Palazzo Donn'Anna, a pelo d'acqua sulla costa di Posillipo.

Nel disegno tattico di Conte, Lukaku può avere ancora un ruolo determinante. Terrà alto il Napoli, spalle alla porta può fare girare l'attacco, palla al piede può ancora sfondare. Le difese avversarie e i portieri saranno sempre in allarme: Lukaku è ancora capace di sorprendere, finto sornione. Cammina, ma può accendere improvvisamente il motore. Non svegliate la pantera che dorme. Costringerà gli avversari a tenere la difesa bassa, i centrali che lo affrontano avranno difficoltà a impostare il gioco pressati dalla presenza massiccia di Romelu.

Tanti chili, quanti gol? Lukaku è andato sempre in doppia cifra tranne nella stagione 2021-22 (8 gol col Chelsea). Implacabile dal dischetto: 30 rigori a segno su 35. L'estate scorsa, Allegri l'avrebbe voluto alla Juventus sacrificando Vlahovic nella trattativa col Chelsea.

In precedenza, il club bianconero avrebbe dato Dybala per Lukaku. L'avrebbe voluto il Milan prima di prendere Morata. Sarà grande, grosso e tardone, ma Romelu fa ancora mercato. E per Conte è il peso massimo per rendere il Napoli più temibile sul ring del campionato.