BARCELLONA - In occasione della presenza di Nave Palinuro, nave scuola della marina militare, nel porto di Barcellona, dove sono in pieno svolgimento le regate dell'America's Cup, il Consolato Generale d'Italia della città catalana ha organizzato una serie di eventi di promozione del sistema Paese, tra fine agosto e inizio settembre.
In particolare, in collaborazione con l'ufficio scientifico dell'Ambasciata d'Italia a Madrid è stato organizzato il 3 settembre un evento scientifico per la promozione della cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Spagna. Tutto è stato possibile grazie alla generosa disponibilità del comandante di Nave Palinuro, Samuele Mondino, e del suo equipaggio, abituato a ospitare a bordo anche ricercatori attivi in rilevanti campagne di misura per studi di ecologia del mare e di scienze di base.
Di fronte a un piccolo pubblico di ricercatori, cittadini interessati, docenti e studenti della locale scuola italiana, sul ponte di Nave Palinuro sono stati presentati due centri di eccellenza della ricerca in Catalogna, nei quali opera una nutrita e qualificata comunità italiana. Si tratta dell'Instituto de Ciencias del Mar (ICM) e del Barcelona Supercomputing Center (BSC) che, attraverso presentazioni istituzionali e scientifiche divulgative di ricercatori italiani, hanno illustrato esempi delle loro attività, evidenziando l'impatto sociale e le collaborazioni con l'Italia.
Dopo i saluti istituzionali del comandante Mondino e del console generale d'Italia a Barcellona, Emanuele Manzitti, l'addetto scientifico dell'Ambasciata, Sergio Scopetta, ha aperto la prima sessione, dedicata a ICM.
Inizialmente, il vicedirettore con delega alle relazioni internazionali, Marco Talone, ha descritto ICM come il maggior centro di ricerca nel settore in Spagna, l'unico ad avere il marchio di eccellenza "Severo Ochoa", con la produzione scientifica di maggiore impatto tra gli istituti dell'Area del Mediterraneo (secondo Nature Index). Le linee di ricerca di ICM coprono tutti i principali temi interdisciplinari di questa importante fase storica, denominata "decennio degli oceani" dall'UNESCO, quali climatologia, scienze della vita, prevenzione di grandi rischi. L'Istituto impiega stabilmente più di 300 unità di personale, un numero in costante crescita negli ultimi anni, costituito in lieve prevalenza da donne. Circa il 5% degli occupati sono italiane e italiani. La collaborazione con l'Italia è intensa e capillare e coinvolge molte università, istituti del CNR e di altri enti pubblici di ricerca.
All'introduzione di Talone sono seguite le presentazioni di tre ricercatori a tempo determinato. Vanessa-Sarah Salvo ha evidenziato l'importanza per la Scienza del Mare della Citizen Science, ovvero del contributo che i singoli cittadini sono in grado di dare alla ricerca con i dati osservativi che possono raccogliere e condividere, grazie anche alla capillare diffusione di dispositivi tecnologici personali. Marco Francescangeli ha parlato poi dell'uso di strategie innovative per il monitoraggio delle acque e del progetto pilota a cui partecipa, sulla costa catalana. In questo contesto, Giacomo Picardi ha illustrato la rilevanza dell'uso di robot sottomarini e lo stato della ricerca nel campo. Infine, Elisabetta Broglio, coordinatrice dell'area Cultura Scientifica e Impatto Sociale di ICM, ha presentato "Barcellona Mar di Scienza: un progetto per il mare e la città". Con questa proposta di ICM, Barcellona si candida ad ospitare, in un'area adiacente all'attuale sede, un'infrastruttura aperta alla cittadinanza con il fine di diventare un punto di riferimento locale e internazionale per promuovere la conservazione e l'uso sostenibile delle risorse marine, con iniziative rivolte agli operatori economici, ai cittadini e alle nuove generazioni.
È poi iniziata la seconda sessione, dedicata a BSC. Inizialmente, il Centro è stato presentato da Fabrizio Gagliardi, che ne è consigliere strategico e responsabile per le collaborazioni internazionali. BSC è finanziato pubblicamente, con contributi in ordine decrescente, dal governo spagnolo, da quello catalano e dall'Università Politecnica di Catalogna. Questo finanziamento è però solo una piccola frazione del budget dell'Istituto, che si completa partecipando a bandi competitivi aperti da agenzie finanziatrici esterne. Il centro BSC offre servizio di calcolo ad alte prestazioni all'ecosistema spagnolo ed europeo di ricerca, possibilità di alta formazione, attività di R&D in Computer Science e calcolo ad alte prestazioni con applicazione nelle scienze della vita, nelle scienze della Terra e in Ingegneria. Ha un numero di dipendenti in forte crescita, che ormai supera le mille unità, con forte prevalenza dei ricercatori sugli amministrativi. Circa un terzo dei dipendenti non sono spagnoli. Oltre a decine di progetti in collaborazione con il CINECA, l'entità italiana omologa, BSC ha centinaia di progetti attivi con Università e centri di ricerca italiana, anche in studi rivolti al mare. Il legame di BSC con il mare è anche testimoniato dal nome suggestivo dato alla famiglia di Supercalcolatori che BSC ha ospitato nel corso degli anni, "MareNostrum". La quinta versione, inaugurata alla fine dell'anno scorso, è uno tra i tre più potenti calcolatori europei, insieme a LEONARDO del CINECA e a una macchina finlandese confrontabile. Filippo Mantovani, senior computer architect di BSC ha spiegato quindi cos'è un Supercomputer, perché ne abbiamo bisogno e le caratteristiche specifiche di MareNostrum 5. Infine, Daniele Lezzi, ricercatore senior in Computer Science, ha evidenziato l'impatto sociale del calcolo ad alte prestazioni, che ha applicazioni per lo sviluppo di "gemelli digitali" per prevedere il comportamento di apparati industriali, o quello di sistemi geofisici, per la previsione di eventi estremi, oltre ad applicazioni all'analisi e conservazione del patrimonio culturale. Da segnalare anche la prossima installazione, presso BSC, di due computer quantistici fisici.
L'evento è stato seguito con interesse dal pubblico, che ha poi interagito con i relatori in un momento conviviale generosamente offerto da Nave Palinuro.
L'evento ha confermato ancora una volta le grandi potenzialità delle navi scuola della marina militare quali ambasciatrici dell'Italia nel mondo, veicolo di cooperazione e diplomazia culturale e scientifica.
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