IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI, KEIR STARMER PRIMO MINISTRO DEL REGNO UNITO

di MARIO PICCIRILLO

ROMA – Keir Starmer è a Roma, per una lezione di “lotta all’immigrazione clandestina”. Il primo ministro britannico questa mattina ha incontrato Giorgia Meloni, ribadendo che il Regno Unito e l’Italia sono “alleati molto stretti, ovviamente partner nel G7 e nella Nato”.

Ma a Londra la visita del premier laburista al leader di un governo di “estrema destra” (così lo definisce la stampa inglese) per imparare come stringere i cordoni dell’immigrazione irregolare via mare, ha scatenato reazioni e polemiche. Soprattutto nel pieno del caso Salvini-Open Arms, non proprio un esempio di gestione virtuosa delle politiche sull’immigrazione.

In un comunicato stampa Downing Street scrive infatti di “successo” dell’Italia “nell’affrontare l’immigrazione irregolare. L’Italia ha visto un calo del 60 percento dell’immigrazione irregolare via mare nell’ultimo anno grazie a una severa applicazione delle leggi e alla cooperazione internazionale“.

“Sono qui per discutere con il primo ministro Giorgia Meloni, su come affrontare l’immigrazione clandestina”, spiegato Starmer. “Qui ci sono state delle riduzioni piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come è successo. Sembra che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei paesi da cui provengono le persone. Credo da tempo, tra l’altro, che prevenire e impedire alle persone di viaggiare sia uno dei modi migliori per affrontare questo particolare problema. Quindi sono molto interessato a sapere come è andato il lavoro a monte, esaminando, naturalmente, altri progetti. Con Meloni abbiamo già un intento comune di lavorare insieme su questo commercio, questo vile commercio umano.

In attesa che ne parlasse direttamente Starmer in conferenza stampa, a Sky News aveva risposto per il governo Yvette Cooper, la segretaria degli interni: “Beh, abbiamo sempre lavorato con altri paesi eletti democraticamente, compresi quelli guidati da partiti politici con cui non siamo allineati. L’ultimo governo laburista lo ha fatto. Altri governi lo hanno fatto. È sempre stato così. Fa parte dell’assicurarci di perseguire gli interessi della Gran Bretagna, lavorando a livello internazionale con altri governi”.

“Le aree che ritengo importanti in termini di collaborazione con l’Italia sono in particolare quelle relative alla lotta alla criminalità organizzata legata all’immigrazione, ai trafficanti e alle bande di trafficanti. L’Italia lo sta facendo, ha fatto dei progressi significativi in ​​questo senso. E anche sul lavoro di partnership che hanno svolto con altri paesi, lavorando a monte per prevenire viaggi pericolosi in primo luogo. E c’è stata una riduzione del 60% negli attraversamenti in barca attraverso il Mediterraneo verso l’Italia. Ciò significa che meno vite sono state messe a rischio nel Mediterraneo. Significa anche affrontare alcuni di questi problemi di sicurezza delle frontiere. Dobbiamo lavorare con altri paesi su questo”.