foto archivio (da IDF, Telegram)

Attacco israeliano alla periferia meridionale di Beirut. Una fonte vicina a Hezbollah afferma che Ibrahim Aqil, capo della forza Al-Radwan, unità d'élite degli Hezbollah, è stato ucciso nel raid.

Il bilancio dell'attacco, secondo il ministero della Salute libanese, è salito ad otto morti e 59 feriti.

Secondo riporta Haartez, Aqil era stato dimesso oggi dall'ospedale dopo essere rimasto ferito dall'esplosione del suo cercapersone. Secondo i media internazionali, altri membri dell'unità d'élite Radwan di Hezbollah sono stati uccisi insieme al comandante dell'unità di élite mentre stavano tenendo una riunione.

Secondo Sky News Arabia, nel raid israeliano nella periferia sud di Beirut sarebbe rimasto ucciso anche il numero due della Forza Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica dell'Iran, Muhammad Reda Fallahzadeh. Lo scrive la stessa emittente su X. La notizia al momento non è stata confermata da altre fonti.

Ibrahim Aqil faceva parte del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah, scrive il Times of Israele. Era ricercato dagli Stati Uniti anche per il suo ruolo nell'attentato del 1983 contro una caserma dei Marines a Beirut e per aver diretto la presa di ostaggi americani e tedeschi in Libano negli anni '80. Noto come Tahsin (Tahseen), Aqil è membro del Consiglio del Jihad, il più alto organo militare di Hezbollah. E su di lui pende da anni una taglia di 7 milioni di dollari da parte del governo statunitense.

Già nel 2015 gli Stati Uniti avevano classificato Ibrahim Aqil come 'terrorista' e il suo nome era legato a numerosi attacchi terroristici in tutto il mondo e ad attività militare anche in Siria.

L'Idf ha confermato di aver effettuato un "raid mirato" sulla città.
Media libanesi mostrano immagini del cratere dell'edificio distrutto nella periferia sud di Beirut dal raid aereo israeliano. Si sentono urla e pianti di civili sul posto, gente che accorre a cercare vittime sotto le macerie, sirene di ambulanze in lontanza.

Cinque bambini sono stati uccisi 
da Israele a Beirut nel raid aereo sulla periferia sud della capitale. Lo riferisce il ministero dell'informazione libanese.

La tv di Hezbollah, al Manar, ha affermato che Israele ha condotto un raid con diversi missili sparati nella periferia sud di Beirut contro un edificio nell'area di Jamus.

L'esercito israeliano, dopo aver confermato il raid a Beirut, ha reso noto che per il momento non cambiano le linee guida di sicurezza per i civili sul fronte interno israeliano.

Un alto funzionario israeliano ha affermato che "Gerusalemme è giunta alla conclusione che non sarà in grado di raggiungere una soluzione diplomatica per il fronte nord senza passare da un'escalation militare: ecco perché ci siamo tolti i guanti e abbiamo aumentato gli attacchi contro Hezbollah". Lo riferisce Barak Ravid, giornalista ben informato di Walla e Axios, su X.

Stamattina intanto l'esercito israeliano ha sostenuto che circa 70 razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele nella seconda ondata di attacchi nel giro di mezzora. Lo riporta Haaretz.

Hezbollah ha riferito di aver risposto ai raid aerei israeliani nel sud del Libano con una serie di lanci di razzi sull'Alta Galilea: "In risposta alle aggressioni nemiche sulle località del sud del Libano i combattenti della resistenza islamica hanno colpito...", cominciano così i comunicati che variano poi a seconda degli obiettivi presi di mira e delle armi usate.  Alcuni missili sono stati intercettati. In totale sono stati lanciati 130 razzi, come riferiscono i media israeliani.

Israele subirà "una risposta distruttiva da parte del fronte della resistenza" dopo le esplosioni dei dispositivi in Libano che hanno portato alla morte di almeno 30 persone e al ferimento di migliaia. Lo ha scritto il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, in una lettera al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. "Tali atti terroristici, indubbiamente dovuti alla disperazione e ai fallimenti del regime sionista, incontreranno presto una risposta schiacciante dal fronte della resistenza e assisteremo alla completa distruzione di questo regime crudele e criminale", si legge nella lettera, riferisce Irna.

"Le parole di Nasrallah sono dure contro Israele ma non annunciano un'immediata reazione, questo significa che c'è ancora tempo per trovare una soluzione per ridurre la tensione". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio24, sottolineando che "l'obiettivo finale è il cessate il fuoco in Cisgiordania e a Gaza" . Tajani ha anche spiegato che "dalle parole di Nasrallah emerge il timore di un'escalation perchè anche in Libano la popolazione cristiana non è favorevole a una guerra in Israele .Adesso in Libano è importante arrivare all'elezione di un presidente della Repubblica. C'è uno stallo che dura da tantissimo tempo. Forse questo può permettere di aprire un dialogo con Israele e con le altre parti interessate alla situazione mediorientale".

Diversi alti funzionari statunitensi hanno ammesso che un accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas è improbabile prima della fine del mandato del presidente Joe Biden: "Nessun accordo è imminente. Non c'è sicurezza che verrà mai fatto", ha affermato una delle fonti parlando al Wall Street Journal.

Almeno otto palestinesi sono stati uccisi e altri quattro feriti oggi in un attacco aereo israeliano che ha colpito un edificio nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo riporta l'agenzia Wafa.

Secondo la tv pubblica Kan, "un'alta personalità" è stata uccisa nei pressi dell'aeroporto internazionale di Damasco in un attacco attribuito a Israele.  Diversi media arabi hanno riferito questa mattina che Israele ha attaccato un veicolo sulla strada dell'aeroporto di Damasco, secondo il canale saudita al Hadath diversi membri della milizia filo-iraniana "le brigate Hezbollah in Iraq sarebbero state eliminati.