"Non si parla di ritiro delle truppe italiane, parliamo sempre di missione Unifil. Qualunque decisione viene presa dalle Nazioni Unite e penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Crosetto, 'siamo in Libano e ci rimaniamo'

"Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci. Noi siamo lì e ci rimaniamo, con la forza del mandato delle Nazioni Unite". Lo ha ribadito il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane delle missione Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto Crosetto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".

"Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace", ha affermato Crosetto.

Israele, Unifil colpito per errore in scontri con Hezbollah: 'I miliziani usano strutture civili e la forza Onu come scudi'

All'Idf è stato notificato che due peacekeeper dell'Unifil sono stati "inavvertitamente feriti durante i combattimenti dell'esercito contro Hezbollah" nel sud del Libano.

Lo riferisce l'esercito israeliano esprimendo "profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo".

L'Unifil a Israele, 'non abbandoniamo le basi'

"Imilitari italiani non abbandoneranno la base", come richiesto da Israele. É quanto ribadito dal contingente italiano dell'Unifil all'Idf dopo l'attacco israeliano che ha preso di mira la base 1-31 nel sud del Libano. Secondo quanto appreso da qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier, la posizione è stata ribadita in un incontro nella notte - autorizzato dai vertici Unifil - tra gli italiani, che gestiscono le basi del settore Ovest fuori dal quartier generale della missione, e gli israeliani proprio nella base che è stata colpita.

Nuovo attacco alla base italiana Unifil, abbattuti muri

Le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano sono state nuovamente prese di mira dall'esercito israeliano. Secondo qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell'Onu, l'attacco è avvenuto alla base 1-31 - già colpita nei giorni scorsi - e sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Si tratta dunque di un ulteriore attacco rispetto a quello in cui sono rimasti feriti due militari cingalesi, avvenuto nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura

Tajani, abbiamo riscritto al ministro Esteri di Israele

"Quello che sta accadendo è inaccettabile. Oggi abbiamo scritto di nuovo al ministro degli Esteri israeliano: aspettiamo che facciano l'inchiesta e, visto che ci sono prove inequivocabili che sono stati i soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil, e stamattina c'è stato un altro incidente in una base in cui c'erano una settantina di soldati italiani, ribadisco che è inammissibile". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Torino.

Sanchez, 'il mondo cessi l'export di armi verso Israele'

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di cessare l'esportazione di armi verso Israele per "violazione del diritto internazionale" dopo "l'invasione" del Libano. "Il governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare qualsiasi tipo di arma o materiale militare in Israele, niente", ha detto in una conferenza stampa presso l'Accademia di Spagna a Roma dopo l'incontro con Papa Francesco, con il quale ha discusso di questo tema. Lo riferisce la Efe.

Tajani: 'I soldati italiani non si toccano'

"Isoldati italiani non si toccano, non sono militanti di Hezbollah". Lo ha detto il vicepremier, Antonio Tajani, dopo che l'esercito israeliano ha colpito basi italiane Unifil in Libano, entrando a Torino nel Grattacielo della Regione Piemonte, dov'è in programma un incontro con il presidente della Regione, Alberto Cirio, con le associazioni di categoria sull'impatto economico della frana del Frejus e della chiusura del tunnel del Monte Bianco.

Guterres, spari a peacekeeper violazione diritto umanitario

Gli spari israeliani contro i peacekeepers dell'Onu sono "una violazione del diritto internazionale umanitario". Lo sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Beirut conferma, ancora fuoco israeliano su Unifil

Il ministero libanese conferma il fuoco israeliano su Unifil e il ferimento di 2 peacekeepers.

Cina, 'dura condanna a Israele per attacchi all'Unifil'

La Cina ha "duramente condannato" Israele per l'attacco alla torre di osservazione dell'Unifil che ha ferito le forze di peacekeeping dell'Onu in Libano, esprimendo "preoccupazioni" per l'evoluzione della situazione. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che "qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza", affermando che "tali atti sono inaccettabili e devono essere fermati immediatamente".

Fonti Libano, i due feriti oggi all'Unifil sono cingalesi

Idue caschi blu feriti nel nuovo attacco ad una torretta di osservazione dell'Unifil a Naqoura, secondo quanto si apprende da fonti militari d'intelligence libanesi, sono di nazionalità cingalese.

Media libanesi, uno dei feriti oggi all'Unifil è grave

Secondo un rapporto della tv libanese Al Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ripreso da Haaretz una delle due persone, ferite stamattina dalla base Unifil di Naqura da spari israeliani, è in gravi condizioni.

Idf, ucciso comandante in capo Jihad islamica palestinese

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato oggi di aver ucciso il comandante supremo della Jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah nel raid aereo che ieri ha colpito il campo profughi di Nur Shams a Tulkarem, in Cisgiordania.