di ANDREA SANGERMANO

BOLOGNA – Da un derivato della vitamina A può arrivare una nuova speranza per la cura del tumore cerebrale nei bambini. È la scoperta di un gruppo internazionale di ricerca di cui fanno parte anche due studiose del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Alma Mater di Bologna, che ha messo a punto un possibile farmaco per la lotta a una particolare forma tumorale (il glioma diffuso della linea mediana) che colpisce i bambini tra i cinque e i 10 anni. Gli scienziati hanno individuato la fenretinide, un derivato appunto della vitamina A, come possibile base per un nuovo trattamento in grado di curare la patologia. Per questo hanno messo a punto una formulazione particolare, chiamata NanoFenretinide, che somministrata nei topi “ha dimostrato una significativa efficacia antitumorale– riferisce l’Alma Mater- in assenza di effetti collaterali“. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista ‘Neuro-Oncology’.

FINORA L’UNICO RIMEDIO ERA LA RADIOTERAPIA

“La NanoFenretinide rende il farmaco adatto ad essere somministrato per via intravenosa- spiega la ricercatrice di Bologna Isabella Orienti- questo aumenta la sua capacità di raggiungere e penetrare i tessuti dell’organismo, compresi i tessuti cerebrali, e ne aumenta l’efficacia antitumorale”. Al momento, la radioterapia è l’unico trattamento che si è dimostrato in grado di rallentare lo sviluppo di questo tipo di tumore. Nonostante questo, però, la sopravvivenza media resta bassissima, tra i nove e i dodici mesi.

Per individuare la possibile cura al glioma nei bambini, gli studiosi hanno realizzato uno screening su 3.570 farmaci già in uso per altre patologie per trovare eventuali principi attivi in grado di contrastare il glioma tra quelli già esistenti, riducendo così i tempi di sviluppo della nuova terapia. L’analisi ha messo in luce sei molecole che hanno dato risposte promettenti e di queste solo la fenretinide si è rivelata efficace anche in vivo sugli animali.

“SPERIAMO PARTA PRESTO LA SPERIMENTAZIONE”

“Questi risultati- conferma Giovanna Farruggia, anche lei ricercatrice a Bologna- fanno sperare che la NanoFenretinide possa entrare al più presto in sperimentazione clinica per dare speranza di guarigione ai piccoli pazienti affetti da DMG e altri tumori cerebrali”. Questo farmaco potrebbe anche rivelarsi efficace per combattere altri tipi di tumore quali neuroblastoma, alcune forme di leucemie, il melanoma e alcuni tipi di tumore al colon, al polmone o alla mammella, sottolinea l’Alma Mater.